2013-05-20 15:46:36

Martinez: il Papa ha incoraggiato i movimenti alla nuova evangelizzazione e alla comunione


Riecheggiano ancora con forza le parole che Papa Francesco ha rivolto alla Veglia e poi alla Messa di Pentecoste alle migliaia di fedeli di movimenti, nuove comunità e associazioni, riuniti in Piazza San Pietro sabato e domenica scorsi. Papa Francesco ha ricordato, tra l’altro, che il Signore ci aspetta, ha invitato i cristiani a dare testimonianza della fede andando verso le periferie esistenziali, a vivere nella Chiesa aprendosi allo Spirito Santo senza chiudersi nei particolarismi. Debora Donnini ha chiesto a Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, cosa lo abbia maggioramene colpito:RealAudioMP3

R. – La gente ci ha ringraziati perché sentiva il desiderio di condividere la fede con Papa Francesco e questo guardando alla nuova evangelizzazione, di cui i movimenti sono protagonisti, è davvero un grande segno di speranza. Il Papa ha detto che bisogna avere passione per la comunione. Poi, le parole che ci ha detto segnano una continuità con i suoi due predecessori e l’attualità della nuova evangelizzazione.

D. – Papa Francesco ha invitato a lasciarsi guidare dal Signore, ricordando che Pietro si è proprio lasciato guidare da Gesù, per giungere a quella prima evangelizzazione ai gentili …

R. – Il Papa ha detto: attenzione, perché talvolta vorremmo essere noi a guidare lo Spirito Santo e non a lasciarci guidare da Lui, ed ecco perché talvolta la paura fa capolino e la paura si sconfigge invece con la fiducia. In fondo l’esempio di Pietro è tutto legato a questo cambiamento: prima della discesa dello Spirito Santo prevale la rassegnazione, dopo la discesa dello Spirito Santo, c'è la grande forza testimoniale di Pietro che nel giorno di Pentecoste va incontro alla gente e non ha paura. E allora, c’è da fidarsi dello Spirito Santo, ci ha detto il Santo Padre. Il Papa poi dice: maggiore fiducia nello Spirito Santo che da una parte segnala la bellezza di queste ricchezze carismatiche che lo Spirito ha suscitato come Provvidenza e dall’altra parte lo sforzo di tutti a lasciarci usare dallo Spirito per ribadire che la fede è una, come Gesù ci ricorda: crederanno nella misura in cui noi siamo una sola cosa.

D. – Papa Francesco ha detto: il Signore sempre ci "primerea”, cioè ci sta aspettando. Ha detto che questa è l’esperienza che i Profeti di Israele descrivevano dicendo che il Signore è come un fiore di mandorlo, cioè il primo fiore della primavera …

R. – "Primerea" significa anche che ci anticipa nell’amore, che ci anticipa in quelli che sono i nostri desideri, ci viene in soccorso, ci viene incontro sapendo quali sono i bisogni dell’uomo. C’era nella parola del Papa l’espressione di questo Dio che si prende cura dei suoi figli e l’immagine del mandorlo è altrettanto significativa perché nel linguaggio biblico il mandorlo indica la vigilanza. E Dio è visto come il custode di Israele, che non si addormenta.

D. – Il Papa ha sottolineato, sempre in questo suo discorso, che la Chiesa deve uscire da se stessa per andare verso le periferie esistenziali. Ha detto anche: "non possiamo diventare" "quei cristiani troppo educati, che parlano di cose teologiche mentre prendono il tè, tranquilli”. Ecco, per il Rinnovamento nello Spirito Santo, cosa significa questo e come accoglie questo invito di Papa Francesco ad andare verso "le periferie esistenziali"?

R. – Noi siamo particolarmente impegnati verso le famiglie, anche delle più bisognose: penso alle famiglie in Moldova, dove la crisi è drammaticamente morale, familiare, economica. E' il Paese più povero della nostra Europa. Ma penso anche alle famiglie dei detenuti e degli ex-detenuti, in modo speciale a Caltagirone nelle proprietà che furono dei fratelli Sturzo. Noi dobbiamo certamente ribadire quanto sia fondamentale parlare della nuova evangelizzazione anche guardando alla cultura del nostro tempo. Un progetto in atto sono le “Dieci piazze per Dieci Comandamenti”: una rilettura creativa, propositiva del Decalogo che riprende adesso a giugno e a settembre, dopo le tre piazze di Roma, Napoli e Verona, nello scorso anno.







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