Il governo tunisino vieta il raduno annuale dei salafiti. Scontri in tutto il Paese
In Tunisia è scontro tra governo e salafiti. Manifestazioni si sono registrate in
varie parti del Paese provocando un morto tra i contestatori e 14 feriti. Le violenze
sono scoppiate a causa del divieto, che l’esecutivo ha imposto, allo svolgimento del
Congresso annuale di Ansar al-Sharia nella città di Kairouan. Massimiliano Menichetti:
Spari, assalti,
sassaiole tumulti in tutta la Tunisia dopo il “no” del ministero dell'Interno al raduno
nazionale dei salafiti di Ansar al-Sharia che si sarebbe dovuto tenere ieri a Kairouan,
enclave della parte più dura del movimento e centro del desiderato califfato. Ad Ettadhamen,
distretto a 15 chilometri a ovest di Tunisi, un giovane salafita è rimasto ucciso
negli scontri. 11 i poliziotti feriti, 3 i manifestanti. Il premier Ali Larayedh,
espressione degli islamisti moderati di Ennhada, ha accusato gli estremisti di Ansar
al-Sharia di essere "un'organizzazione illegale coinvolta nel terrorismo". I manifestanti
dal canto loro non riconoscono l’autorità dello Stato che ha deciso il pungo duro:
undicimila gli uomini della sicurezza inviati nella sola Kairouan. Qui è stata arrestata
anche Amina Tyler attivista Femen scesa in piazza contro i salafiti. Migliaia i soldati
allertati nelle caserme e fatti intervenire nei punti di crisi. Il raduno di Ansar
al Sharia, ancora non autorizzato, è stato ufficialmente rinviato di una settimana.
Massimiliano
Menichetti ha parlato della situazione in Tunisia con Massimo Campanini docente
di Storia dei paesi islamici all’Università di Trento: