Colloquio buddista-cristiano: rafforzare il dialogo per promuovere pace, rispetto
della vita e giustizia
Il cammino verso la pace è irto di ostacoli e richiede coraggio, pazienza, perseveranza,
determinazione e sacrificio. Il dialogo tra i popoli diventa così una priorità e un
segno di speranza. E’ quanto hanno scritto nella Dichiarazione finale i partecipanti
al IV Colloquio buddista-cristiano riunitisi presso la Pontificia Università Urbaniana
il 6 maggio scorso per discutere sul tema “Pace interiore, pace fra i popoli”. I partecipanti
al convegno, organizzato dal Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso con
la collaborazione dell’Ufficio per il dialogo ecumenico ed interreligioso della Cei,
hanno concordato che solo attraverso una reciproca comprensione delle rispettive tradizioni
religiose si può arrivare a comprendere i cardini della responsabilità comune di conservare
o ristabilire la pace. Tra i punti in comune rilevati nel percorso che porta alla
costruzione di una pace vera sia i cristiani che i buddisti attribuiscono particolare
rilevanza alla libertà interiore, alla purificazione dei cuori, alla compassione e
al dono di sé. Nonostante le differenze esistenti, in campo etico cristianesimo e
buddismo concordano sul rispetto della vita come strumento del bene comune basato
sul amore e sulla compassione. I partecipanti al colloquio hanno inoltre concordato
sulla necessità di rafforzare il dialogo tra buddisti e cristiani per affrontare le
sfide della minaccia alla vita umana, della povertà, della fame, delle malattie endemiche,
della violenza e della guerra, che mortificano la vita umana ed avvelenano la pace
nelle società umane. Il desiderio di cooperare per il bene dell’umanità – concludono
i partecipanti – deve emergere dal profondo delle rispettive esperienze spirituali.
Solo la pace interiore – affermano – può trasformare i cuori e far riconoscere nell’altro
il fratello o la sorella. Per costruire un mondo di pace è essenziale unire gli sforzi
per insegnare soprattutto ai giovani come vivere in pace e a rischiare per il suo
conseguimento. (S.L.)