2013-05-19 11:49:47

In due volumi per bambini, la testimonianza di don Puglisi presto Beato


Talvolta occorre parlare il linguaggio dei bambini per comunicare in maniera diretta e far arrivare messaggi di fede e di speranza ai cuori degli uomini. E’ così che nasce l’idea di due autori siciliani di ripercorrere la vita, la testimonianza, la missione di don Pino Puglisi, parroco palermitano ucciso dalla mafia nel 1993, attraverso due volumi dedicati ai più piccoli. I testi, editi dalla casa editrice “Pozzo di Giacobbe - Di Girolamo Editore”, sono stati presentati nei giorni scorsi in vista della beatificazione, il 25 maggio a Palermo, di don Puglisi, martire della mafia. Gea Finelli ha intervistato Lilli Genco, coautrice insieme ad Augusto Cavadi dei due volumi:RealAudioMP3

R. - Don Pino Puglisi ha dedicato tutta la sua vita ai giovani, ai ragazzi, ai bambini, che ha cercato di educare alla fraternità e alla legalità per esempio creando per loro a Brancaccio il centro “Padre nostro”. Ha lavorato nel Centro diocesano vocazioni e come educatore nel seminario vescovile. Ha aiutato centinaia di giovani a dare un senso alla propria vita, a riscoprirsi figli di Dio, a trovare il proprio posto nel mondo e nella Chiesa. Quindi non si poteva non dedicare proprio ai giovani, ai ragazzi, ai bambini, pubblicazioni che raccontassero la vita, la testimonianza, l’eredità di don Pino Puglisi.

D. - Puglisi, attraverso la sua attività pastorale, mirava a restituire ai bambini l’infanzia talvolta perduta ed in generale alla gente la dignità e la speranza…

R. – Sì, è proprio questo il messaggio dirompente della santità di don Pino Puglisi. Don Pino Puglisi in fondo è un prete, non è certamente soltanto un operatore sociale o un’icona dell’antimafia. E’ un prete che ha riacceso questa scintilla dell’amore di Dio nei giovani soprattutto nei poveri, in chi era sfiduciato, in chi pensava che non ci fosse un futuro.

D. - Padre Puglisi è stato brutalmente ucciso dalla mafia con due colpi di pistola alla nuca ma lascia a tutti noi la certezza che chi ama è strumento efficace dell’amore di Dio e della sua capacità di salvezza. Cosa ne è oggi di questo progetto?

R. – Don Pino Puglisi aveva scritto sul ricordo che aveva lasciato ai suoi famigliari e ai suoi amici, il giorno della sua ordinazione: “Signore fa che io sia uno strumento valido nelle tue mani per la salvezza del mondo”. In fondo don Pino ci lascia questo. Ma la sua fama è cresciuta soprattutto dopo la sua morte, con il suo martirio, che ha lasciato un segno incancellabile non solo nella Chiesa ma in tutta la società siciliana.

D. – Molti mafiosi nel corso delle loro vite hanno mostrato, indossato, simboli di fede cristiana. Il martirio di don Puglisi ha il merito anche di mettere fine all’ipocrisia del comportamento e a mostrare tutta l’inconciliabilità tra la vita cristiana e la mentalità mafiosa?

R. – Il fatto che la Chiesa ha riconosciuto il martirio di don Puglisi, e in odium fidei, in qualche maniera segna sì uno spartiacque. La mafia è incompatibile con il Vangelo, ce lo avevano detto i documenti, ma adesso è il sangue di don Pino Puglisi che ce lo grida. Nessun mafioso potrà mai più usare Bibbie sul comodino, santini, per dirsi cristiano ma nemmeno nessun cattolico potrà più far finta di niente o essere connivente con la mafia. Nessun prete potrà più accettare soldi, regalie e denaro di mafiosi anche se servissero per le attività pastorali.
In questo senso davvero è lo spartiacque.

D. - Voi come autori in questi testi avete spiegato efficacemente a bambini dai 5 agli 8 anni cosa è la mafia. Un compito davvero difficile…

R. - Speriamo di esserci riusciti perché non è semplice spiegare cosa è la mafia. Spesso si fanno tanti incontri sulla legalità nelle scuole, ma a volte non sono efficaci. In questo caso bisogna parlare un linguaggio che parte dalla vita e noi abbiamo cercato di spiegarla partendo anche dai piccoli atteggiamenti, dai piccoli gesti. Abbiamo spiegato la mafia come un’organizzazione criminale di persone prepotenti, cattive, che cercano di dominare le persone anche a costo di ucciderle. Il contrario della mafia è proprio la libertà, la legalità intesa come libertà: la libertà dei figli di Dio, quella che insegnava don Pino Puglisi.







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