Cile: i vescovi chiedono più equità al mondo della politica
Il 17 novembre si svolgeranno le elezioni presidenziali in Cile, uno dei Paesi sudamericani
dove la disuguaglianza sociale tra pochi che guadagnano troppo e molti che guadagnano
troppo poco, è più accentuata. Mentre i partiti stanno iniziando la scelta dei candidati
da presentare, i vescovi si mobilitano chiedendo maggiore equità: “Nella prossima
campagna politica il cosiddetto stipendio etico deve essere un problema da discutere
perché ciò che manca in Cile è una distribuzione più equa del reddito”, si legge nella
nota inviata alla Fides su iniziativa del vicepresidente della Conferenza episcopale
locale e vescovo di Rancagua, mons. Alejandro Goić Karmelić. “Oggi il Paese possiede
una formazione che anni fa non aveva – ha aggiunto facendo riferimento alla profonda
trasformazione culturale operata dai social network – coloro che desiderano governare
il Paese dovranno tenere conto di questo”. Il presule, che ha parlato con la stampa
in occasione del 50.mo anniversario della parrocchia della Madonna di Fatima a Punta
Arenas, nel Sud del Cile, dove è stato parroco 44 anni fa, ha inoltre esortato i politici
candidati a “presentare un progetto nazionale che riesca a entusiasmare la maggioranza
dei cileni”. “Dobbiamo metterci al posto dei poveri e pensare: come farà un lavoratore
con una famiglia di quattro o cinque figli a vivere con quello che oggi si chiama
salario minimo?”, conclude il presule. (R.B.)