Bagnasco: il lavoro, domanda prioritaria del Paese al mondo politico
“Il lavoro è la lama più penetrante e tagliente nella carne della gente e il criterio
per giudicare qualunque urgenza e intervento efficace”. Così il presidente della Conferenza
episcopale italiana e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, ha parlato
in occasione del 75.mo anniversario della Fondazione Gaslini di cui è presidente,
anticipando quanto dirà lunedì all’assemblea generale della Cei a Roma, cioè la domanda
prioritaria cui ogni riflessione politica deve rispondere. “Il popolo si è espresso,
il verdetto delle urne è stato chiaro pur nella sua complessità – ha aggiunto parlando
della tenuta del governo – la gente ha diritto a un governo stabile ed efficace e
la tenuta del medesimo è ciò cui tutti auspichiamo”. Il porporato si è poi soffermato
sulle estreme conseguenze della mancanza di lavoro e della crisi economica in corso:
“I casi di suicidio che si sono verificati negli ultimi mesi e l’ultimo, ieri, dell’artigiano
savonese che si è dato fuoco, sono tutti segnali tragici da recepire – ha affermato
– segnali di quella che è la situazione attuale, cui dobbiamo guardare con realismo,
seppur con grande fiducia, altrimenti non si va da nessuna parte”. I casi di suicidio,
avverte Bagnasco, “non sono certo leggibili solo in un senso, poiché ogni caso è a
sé, però possono avere un denominatore comune che riguarda un certo disagio generale”.
Il cardinale è poi tornato sul tragico incidente avvenuto nel porto di Genova il 7
maggio scorso, che è costato la vita a 9 persone, facendo proprio l’appello del presidente
Napolitano di “fare massima verità sulle cause, che significa prevenire una tragedia
come questa”. Dopo il ritrovamento dell’ultima salma, Bagnasco ha voluto rinnovare
“tutta la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime e in particolare a questa famiglia
che attendeva con tanto spasimo ma anche tanta fiducia il recupero del suo congiunto”.
“Spero che questa tragedia non si ripeta più da nessuna parte – ha proseguito – e
che sia l’occasione per la città di crescere nel tessuto umano, cristiano e collaborativo
perché Genova ha bisogno di ritrovare il volto più bello di se stessa”. Infine il
porporato, in qualità di presidente della Fondazione Gaslini, ha dichiarato che l’ospedale
“ha sempre difeso e custodito la vita, sia dal punto di vista professionale e tecnico,
sia dal punto di vista delle famiglie dei bambini attraverso un tratto umano da tutti
riconosciuto”. (A cura di Roberta Barbi)