2013-05-17 14:07:48

Il Papa ai vescovi sardi: forti mie parole sul denaro, ma vanno dette. Visita a Cagliari il 22 settembre


Il Papa ha ricevuto i vescovi della Conferenza episcopale della Sardegna in visita “ad Limina”, guidati da mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari. Sergio Centofanti gli ha chiesto come sia andato l’incontro col Pontefice:RealAudioMP3

R. - Dire bene è dire troppo poco. Ci siamo intrattenuti con il Santo Padre per un’ora e venti minuti. Ha voluto ascoltare tutti i vescovi: quindi, dopo una piccola presentazione generale, ogni vescovo ha presentato le particolarità della sua diocesi. Il Papa ha ascoltato con molto interesse, ha fatto alcune domande e alla fine ci ha fatto alcune sottolineature, alcune raccomandazioni, tra cui due in particolare: un impegno per le vocazioni sacerdotali e poi ha ripreso quanto aveva detto ieri sul denaro, persona, lavoro, dicendo che sono parole forse un po’ forti, ma sono quelle che vanno dette. Noi abbiamo parlato, appunto, della situazione del mondo del lavoro, della disoccupazione: i problemi della Sardegna. Quindi lui ha ripreso questo concetto che già ieri aveva detto in altra occasione, che era stato ampiamente pubblicato. Poi abbiamo parlato della prossima visita in Sardegna. Allora avevamo alcune date, alcune proposte: tra queste date c’era il 22 settembre, che era una data che era già circolata insieme alle altre, e il Papa ci ha chiesto se per noi andava bene il 22. E’ interessante: invece di chiedere noi a lui se andava bene per lui, lui ha chiesto se andava bene per noi! Abbiamo fissato e il 22 settembre sarà la giornata di Papa Francesco a Cagliari.

D. - Quindi la Sardegna attende con grande gioia questa visita di Papa Francesco…

R. - Con grande gioia, perché è una primizia: il motivo che ha suscitato questa visita è il legame tra il Santuario di Bonaria e Buenos Aires, ma c’è gioia soprattutto per una regione così provata e così povera. Questo è un gesto di un’attenzione, di una delicatezza indicibili da parte del Papa verso tutto il Paese, perché è un gesto verso l’Italia, non solo verso la Sardegna.

D. - Che cosa vi ha più colpito di questo incontro?

R. - Il desiderio di ascoltare del Papa. Ci ha detto esplicitamente che lui vuole e ha bisogno di ascoltare: questi incontri con i vescovi gli fanno molto bene. Lo aiutano a capire. Ci ha colpito la cordialità. Ogni tanto una risata schietta, un sorriso bellissimo e una grande attenzione nell’ascolto!







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