Congo. A Benio nel Nord Kivu calma precaria. I ribelli alle porte
“Le attività commerciali sono riprese regolarmente e i bambini hanno cominciato a
ritornare a scuola. In apparenza tutto è normale ma in realtà viviamo in una situazione
di calma precaria. I ribelli sono alle porte della città e al centro alcuni circolano
vestiti da civili”: lo dicono all'agenzia Misna fonti missionarie contattate a Beni,
località del Nord Kivu sull’altopiano del monte Ruwenzori, non lontano del Parco nazionale
del Virunga. Due giorni fa un gruppo di miliziani Mayi Mayi ha cercato di prendere
il controllo della città, scontrandosi per diverse ore con le Forze armate della Repubblica
democratica del Congo (Fardc). L’emittente locale ‘Radio Okapi’ ha riferito che gli
scontri hanno causato almeno 40 morti, di cui 32 ribelli e otto soldati regolari.
Un precedente bilancio faceva riferimento a 26 vittime. “Viviamo nel timore di nuovi
attacchi. L’annuncio da parte dell’Onu del prossimo dispiegamento della brigata speciale
sta spingendo i ribelli a riorganizzarsi e ad agire. Il loro obiettivo è quello di
prendere il controllo di porzioni di un territorio ricco di risorse naturali. L’assalto
a Beni rientra in questa logica” prosegue la fonte locale. Dall’inizio del mese i
combattenti Mayi Mayi hanno messo a segno diverse incursioni nel territorio del Nord
Kivu, tra cui un fallito tentativo di uccisione del sindaco di Beni, Nyonyi Bwanakawa
e violenze ai danni dei civili a Kabasha, una località che dista 20 chilometri da
Beni. Da diversi mesi fonti locali della società civile e operatori umanitari denunciano
una crescente insicurezza alimentata da gruppi Mayi Mayi in lotta tra di loro e con
le Fardc. “La situazione sul terreno si sta deteriorando. Per evitare sgradevoli sorprese
l’esercito congolese e la missione Onu (Monusco) devono stare in allerta e rafforzare
il dispositivo di sicurezza”: l’appello è stato lanciato pochi giorni fa da Omar Kavota,
vice-presidente della società civile della turbolenta provincia mineraria dell’est
del Congo. Dalla nascita della ribellione del Movimento del 23 marzo (M23), nell’aprile
2012, le truppe regolari congolesi sono state dirottate verso le roccaforti dell’M23,
lasciando scoperte ampie porzioni di una vasta regione contesa da una miriade di milizie
armate. A breve nel Nord Kivu, confinante con il Rwanda e l’Uganda, verrà dispiegata
una brigata di intervento dell’Onu con un mandato offensivo. (R.P.)