Brasile. Sr Dorothy Stang: annullata condanna ad un mandante
Una decisione che “legittima una manovra orchestrata dagli avvocati della difesa del
‘fazendeiro’ (latifondista) Bida, che voleva impedire lo svolgimento del processo”.
Così la Commissione pastorale della terra (Cpt) dello Stato amazzonico settentrionale
del Pará ha accolto il pronunciamento del Supremo tribunale federale (Stf) del Brasile
che ha annullato il giudizio a carico di Vitalmiro Bastos de Moura, detto Bida, celebrato
nell’aprile 2010 e concluso con una condanna a 30 anni di carcere per quello che è
ritenuto uno dei mandanti dell’uccisione di suor Dorothy Stang il 12 febbraio 2005
ad Anapu. Secondo l’Alta Corte - riferisce l'agenzia Misna - la difesa non ebbe tempo
sufficiente a studiare gli incartamenti e garantire adeguata tutela legale a Bida.
La Cpt ricorda però che a fronte della mancanza di un legale a Bida fu assegnato un
difensore d’ufficio che ebbe 12 giorni per lavorare al processo. “Decisioni come questa
– scrive la Cpt – aumentano solo la sfiducia della società nei confronti del potere
giudiziario. Rinforzano inoltre lo scenario di impunità che prevale sui crimini contro
i lavoratori rurali e i loro dirigenti per mano dei latifondisti ”. Ora occorrerà
attendere la data del nuovo processo per Bida. Suor Dorothy, religiosa statunitense
naturalizzata brasiliana, appartenente alla congregazione delle Sorelle di Nostra
Signora di Namur, fu uccisa con sei colpi di pistola mentre si stava recando insieme
a un collaboratore all’insediamento ‘Esperança’, dove dal 1999 lavorava a un ‘Progetto
di sviluppo sostenibile’. Una “utopia” estranea agli interessi di ‘fazendeiros’ e
‘madereiros’ (commercianti di legname) per consentire a 400 famiglie di contadini
indios, meticci e immigrati di vivere in un’area di 1400 chilometri quadrati nel rispetto
della natura grazie ad un’agricoltura a bassa intensità e ai prodotti della foresta.
(R.P.)