Il Papa: alla Chiesa serve il fervore apostolico, non i cristiani da salotto
La Chiesa ha tanto bisogno del fervore apostolico che ci spinge avanti nell’annuncio
di Gesù. E’ quanto sottolineato da Papa Francesco nella Messa alla Casa Santa Marta.
Il Papa ha inoltre messo in guardia dall’essere “cristiani da salotto” senza il coraggio
anche di “dare fastidio alle cose troppo tranquille”. Alla Messa, concelebrata con
il cardinale Peter Turkson e mons. Mario Toso, presidente e segretario di “Giustizia
e Pace”, ha preso parte un gruppo di dipendenti del dicastero e della Radio Vaticana.
Il servizio di Alessandro Gisotti:
Tutta la vita
di Paolo è stata “una battaglia campale”, una “vita con tante prove”. Papa Francesco
ha incentrato la sua omelia sull’Apostolo delle Genti, che, ha detto, passa la sua
vita di “persecuzione in persecuzione”, ma non si scoraggia. Il destino di Paolo,
ha sottolineato, “è un destino con tante croci, ma lui va avanti; lui guarda il Signore
e va avanti”:
“Paolo dà fastidio: è un uomo che con la sua predica, con
il suo lavoro, con il suo atteggiamento dà fastidio, perché proprio annunzia Gesù
Cristo e l’annunzio di Gesù Cristo alle nostre comodità, tante volte alle nostre strutture
comode - anche cristiane, no? - dà fastidio. Il Signore sempre vuole che noi andiamo
più avanti, più avanti, più avanti… Che noi non ci rifugiamo in una vita tranquilla
o nelle strutture caduche, queste cose, no? Il Signore… E Paolo, predicando il Signore,
dava fastidio. Ma lui andava avanti, perché lui aveva in sé quell’atteggiamento tanto
cristiano che è lo zelo apostolico. Aveva proprio il fervore apostolico. Non era un
uomo di compromesso. No! La verità: avanti! L’annunzio di Gesù Cristo: avanti!”
Certo,
ha osservato Papa Francesco, San Paolo era un “uomo focoso”. Ma qui non si tratta
solo del suo temperamento. E’ il Signore che “si immischia in questo”, in questa battaglia
campale. Anzi, ha continuato, è proprio il Signore che lo spinge “ad andare avanti”,
a dare testimonianza anche a Roma:
“Fra parentesi, a me piace che il Signore
si preoccupi di questa diocesi, fin da quel tempo… Siamo privilegiati! E Lo zelo apostolico
non è un entusiasmo per avere il potere, per avere qualcosa. E’ qualcosa che viene
da dentro, che lo stesso Signore lo vuole da noi: cristiano con zelo apostolico. E
da dove viene questo zelo apostolico? Viene dalla conoscenza di Gesù Cristo. Paolo
ha trovato Gesù Cristo, ha incontrato Gesù Cristo, ma non con una conoscenza intellettuale,
scientifica - quello è importante, perché ci aiuta - ma con quella conoscenza prima,
quella del cuore, dell’incontro personale”.
Ecco cosa spinge Paolo ad andare
avanti, “ad annunziare Gesù sempre”. E ha aggiunto: “E’ sempre nei guai, ma nei guai
non per i guai, ma per Gesù”, annunciando Gesù “le conseguenze sono queste”. Il fervore
apostolico, ha sottolineato, si capisce solo “in un’atmosfera d’amore”. Lo zelo apostolico,
ha detto ancora, “ha qualcosa di pazzia, ma di pazzia spirituale, di sana pazzia”.
E Paolo “aveva questa sana pazzia”. Il Papa ha dunque invitato tutti i fedeli a chiedere
allo Spirito Santo che faccia crescere in noi lo zelo apostolico che non deve appartenere
solo ai missionari. D'altro canto, ha avvertito, anche nella Chiesa ci sono “cristiani
tiepidi”, che “non sentono di andare avanti”:
“Anche ci sono i cristiani
da salotto, no? Quelli educati, tutto bene, ma non sanno fare figli alla Chiesa con
l’annunzio e il fervore apostolico. Oggi possiamo chiedere allo Spirito Santo che
ci dia questo fervore apostolico a tutti noi, anche ci dia la grazia di dare fastidio
alle cose che sono troppo tranquille nella Chiesa; la grazia di andare avanti verso
le periferie esistenziali. Tanto bisogno ha la Chiesa di questo! Non soltanto in terra
lontana, nelle chiese giovani, nei popoli che ancora non conoscono Gesù Cristo, ma
qui in città, in città proprio, hanno bisogno di questo annuncio di Gesù Cristo. Dunque
chiediamo allo Spirito Santo questa grazia dello zelo apostolico, cristiani con zelo
apostolico. E se diamo fastidio, benedetto sia il Signore. Avanti, come dice il Signore
a Paolo: ‘Coraggio’”!