Il tema conduttore della “Voce Umana” di Paolo Di Nicola di venerdì 17 maggio alle
ore 21:00 (con replica il 18/5 alle 4:00) sarà i fantasmi nell’opera: figure che,
al di là dell’indubbie paura e repulsione che possono provocare, sono “inventate”
dagli operisti perché espedienti teatrali di forte impatto drammaturgico. Cominceremo
con gli spettri che appaiono nelle opere di Giuseppe Verdi: quello di Banco giunto
nel mezzo d’un banchetto a turbare la coscienza di Macbeth che lo ha ucciso e quello
di Carlo V d’Asburgo che trascina con sé il nipote Don Carlo per sottrarlo all’ira
del padre Filippo. Sarà poi la volta di Richard Wagner e del protagonista del suo
«Olandese volante», un irreale navigatore condannato a vagare in eterno per i mari
fino a quando non troverà una donna pronta ad amarlo e a sacrificargli la propria
vita. In questa galleria di fantasmi minacciosi non poteva mancare lo spettro dell’erede
al trono Dmitri che nasce dalla fantasia di Modest Musorgskij e che si manifesta (attraverso
una pendola che si aziona da sola) per ricordare il proprio assassinio al primo responsabile:
il “nuovo” zar Boris Godunov. A spettri così terrificanti “La Voce Umana” ne associa
altri più benevoli. Incontreremo l’ombra della madre che nel «Franco cacciatore» di
Carl Maria von Weber appare al figlio Max per dissuaderlo dal compiere un diabolico
sortilegio, così come faremo la conoscenza dell’opera di rara esecuzione «La leggenda
dell’invisibile città di Kitež» di Nikolaj Rimskij-Korsakov e di uno dei suoi protagonisti:
il fantasma del principe Vsevolod che porterà con sé in un mondo fantastico e puro
l’anima della vergine Fevronija per amarla in eterno. Chiuderà la trasmissione l’aria
“Piangerò la sorte mia” dal «Giulio Cesare» di Georg Friedrich Händel, un largo di
sublime bellezza cantato da Cleopatra che rimprovera il fratello Tolomeo per averla
imprigionata con queste parole: «Ma poi morta d’ogn’intorno / il tiranno e notte e
giorno / fatta spettro agiterò».