2013-05-15 14:23:02

Udienza generale. Il Papa: non si è cristiani a tempo, preghiamo ogni giorno lo Spirito Santo


La verità “non è un possesso, la verità è un incontro”, al quale solo lo Spirito Santo può guidare chi Lo prega “ogni giorno”. Lo ha affermato Papa Francesco all’udienza generale di ieri mattina in Piazza San Pietro, conclusa dall’annuncio della visita che, forse già in settembre, farà al Santuario della Madonna di Bonaria di Cagliari. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

Il mondo di oggi è ammalato di scetticismo verso il sacro, allergico al pensiero forte di una verità che viene da Dio. Per tutta risposta, Papa Francesco trasforma la catechesi in una sorta di terapia d’urto contro la deriva relativistica tante volte evocata – ricorda – da Benedetto XVI, per cui è vero ciò che suscita consenso e comunque non c’è “nulla di definitivo”. Ai 100 mila che lo ascoltano dalla Piazza chiede di fare esattamente il contrario, li sprona a prendere pubblicamente l’impegno a credere alla verità portata da Cristo, a pregare sempre l’unico in grado di condurre a quella verità e ad esserne coerenti:

“Non si può essere cristiani così, si è cristiani in ogni momento! Totalmente! La verità di Cristo, che lo Spirito Santo ci insegna e ci dona, interessa per sempre e totalmente la nostra vita quotidiana. Invochiamolo più spesso, perché ci guidi sulla strada dei discepoli di Cristo. Invochiamolo tutti i giorni. Vi faccio questa proposta: invochiamo tutti i giorni lo Spirito Santo, così lo Spirito Santo ci avvicinerà a Gesù Cristo”.

All’inizio della catechesi, Papa Francesco si era ispirato alla scena emblematica del Vangelo, quella in cui Pilato rivolge a Gesù la domanda: “Che cos’è la verità?”. Una domanda che riecheggia in ogni epoca del mondo, tra i tanti che aprono il cuore al dono della fede e i tanti Pilato che non possono o non intendono farlo:

“Pilato non riesce a capire che ‘la’ Verità è davanti a lui, non riesce a vedere in Gesù il volto della verità, che è il volto di Dio. Eppure, Gesù è proprio questo: la Verità, che, nella pienezza dei tempi, ‘si è fatta carne’, è venuta in mezzo a noi perché noi la conoscessimo. La verità non si afferra come una cosa, la verità si incontra. Non è un possesso, è un incontro con una Persona”.

Se questo incontro con la Verità diventa esperienza di vita, la Chiesa, come pure ogni singolo cristiano, sperimenta una precisa azione dello Spirito. Questi, spiega Papa Francesco, “anzitutto ricorda e imprime nei cuori dei credenti le parole che Gesù ha detto”, facendo sì che la Verità diventi in ciascuno “principio di valutazione nelle scelte e di guida nelle azioni quotidiane”. Di più, soggiunge:

“Ma ci guida anche ‘dentro’ la Verità, ci fa entrare cioè in una comunione sempre più profonda con Gesù, donandoci l’intelligenza delle cose di Dio. E questa non la possiamo raggiungere con le nostre forze. Se Dio non ci illumina interiormente, il nostro essere cristiani sarà superficiale. Infatti, è dall’intimo di noi stessi che nascono le nostre azioni: è proprio il cuore che deve convertirsi a Dio, e lo Spirito Santo lo trasforma se noi ci apriamo a Lui”.

Quella che segue lo Spirito di Dio è dunque un’anima libera, come le due colombe consegnate in una gabbietta da alcuni fedeli al Papa e da lui subito lanciate verso il cielo. In questo Anno della Fede, conclude il Pontefice, chiediamoci cosa abbiamo fatto concretamente “per conoscere di più Cristo” e “quali passi stiamo facendo perché la fede orienti tutta la nostra esistenza”, imparando in questo – dice – da Maria e dalla sua “totale disponibilità” a Dio. E alla Vergine Papa Francesco dedica le ultime parole dell’udienza generale, annunciando una visita al Santuario della “Madonna di Bonaria” di Cagliari, in via di definizione per settembre, e spiegandone le ragioni:

“Fra la città di Buenos Aires e Cagliari c’è una fratellanza per una storia antica. Proprio nel momento della fondazione della città di Buenos Aires, il suo fondatore voleva nominarla ‘Città della Santissima Trinità’, ma i marinai che lo avevano portato laggiù erano sardi e loro volevano che si chiamasse ‘Città della Madonna di Bonaria’. Vi fu una disputa fra di essi e alla fine hanno trovato un compromesso, così che il nome della Città risultò lungo: ‘Città della Santissima Trinità e Porto di Nostra Signora di Bonaria’. Ma essendo tanto lungo, sono rimaste le due ultime parole: Bonaria, Buenos Aires, in ricordo della vostra icona della Madonna di Bonaria”.

Nel salutare i fedeli di lingua polacca, Papa Francesco lancia anche un appello prendendo spunto dalla presenza dell’Associazione “Civitas Christiana” di Stettino, organizzatrice della locale “Marcia per la Vita”: “Questa iniziativa – sottolinea – ricordi a tutti la necessità di promuovere e difendere la vita umana dal concepimento al suo naturale declino”.

Ultimo aggiornamento: 16 maggio







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