Le Chiese di Giordania e Gerusalemme per la liberazione dei due vescovi siriani rapiti
Martedì 21 maggio i cristiani di Amman daranno vita a una marcia silenziosa con le
candele per chiedere la liberazione dei due vescovi di Aleppo Mar Gregorios Yohanna
Ibrahim (siro ortodosso) e Boulos al-Yazigi (greco ortoosso) a un mese dal loro rapimento
per mano di sequestratori ignoti. “Alla marcia” spiega all'agenzia Fides l'arcivescovo
Maroun Lahham, vicario patriarcale per la Giordania del Patriarcato latino di Gerusalemme
”hanno aderito tutte le Chiese cristiane. Partiremo dalla cattedrale ortodossa di
Amman per giungere a quella siriaca, passando per la cattedrale cattolica di rito
latino. In questo modo anche i cristiani di Amman e della Giordania vogliono unirsi
alla preghiera che sale da tutti i cristiani del mondo arabo, affinchè vengano presto
rilasciati i nostri fratelli vescovi e tutte le altre vittime dei rapimenti”. La marcia
silenziosa è stata convocata dall'Assemblea dei capi delle Chiese in Giordania. Già
nel gennaio 2009 una marcia analoga era stata organizzata a Amman per chiedere la
fine della campagna militare “Piombo Fuso” sferrata dall'esercito israeliano nella
Striscia di Gaza. Anche i capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme hanno chiesto
"l'immediata liberazione" dei due vescovi siriani. In un appello i presuli di Terra
Santa si rivolgono a tutto il popolo siriano, in particolare alle comunità cristiane
e ai loro capi spirituali, "che subiscono la sofferenza, la violenza e i maltrattamenti"
e si rivolgono a tutte le persone che sono coinvolte nel conflitto "affinché cerchino
la pace e la stabilità per il bene di tutti i Siriani e pongano fine a questo ciclo
di violenza e di spargimento di sangue". "Uniamo anche le nostre voci a quelle delle
nostre Chiese sorelle in Siria - affermano i capi delle Chiese di Gerusalemme - e
chiediamo alle nostre antiche comunità cristiane di rimanere salde nella loro fede
e nella speranza, preghiamo con loro e per loro, in questo momento di tumulto e caos,
per la loro sicurezza, la continua presenza e testimonianza". (R.P.)