card. Angelo Scola, arcivescovo di MIlano Sua santità
Bartolomeo ha fatto a Milano, e non solo a Milano, un grande dono, passando questi
tre giorni, carichi di gesti differenti, perché vogliamo insieme mostrare due cose:
il contributo che una libertà religiosa effettivamente rispettata a tutte le latitudini
consente ai cristiani di dare alla società e, secondo, ridefinire in maniera positiva
la cosiddetta “aconfessionalità” dello Stato così che i cristiani possano trovare
un nuovo rapporto con i poteri costituiti, libero da ogni ingerenza e nello stesso
tempo costruttivo per il bene di tutti. Anche i primi colloqui che ho avuto,
abbastanza prolungati, ieri con sua Santità Bartolomeo mi hanno mostrato realmente
una decisione ferma e cordiale, ovviamente rispettosa dei problemi che sono ancora
aperti, taluni di carattere dottrinale, ma un desiderio di comunione effettiva, di
collaborazione. E, tra l’altro, questo è evidente perché la presenza di tanti cristiani
ortodossi, penso soprattutto a Milano, è ormai numerosa e - ovviamente senza poter
fissare tempi perché il cammino sarà lungo - credo che la decisione ecumenica sia
da parte cattolica che da parte del patriarcato ecumenico di Costantinopoli è molto
forte, molto marcata. Si sente la necessità, che abbiamo, del compito comune dell’evangelizzazione.
(a cura di Luca Collodi)