"La teologia occidentale
è sempre stata più attenta alla persona di Gesù piuttosto che a quella dello Spirito
Santo, cosa che non accade in Oriente. Con il Vaticano II la riscoperta di questa
terza persona della Trinità è rientrata nella teologia cattolica anche se ciò non
sempre corrisponde ad un rinnovamento della preghiera e della tradizione di riferimento
a lui nella vita di fede dei cristiani". Il biblista Don Matteo Crimella ci introduce
nella Solennità della Pentecoste ricordando come questa si inserisce nella
tradizione ebraica di Shavuot, che ricorda il dono della Torah. "Il segreto dell'insegnamento
del Signore è proprio lo Spirito di Dio che realizza la santità, che cambia il cuore,
che dona la capacità di vivere autenticamente secondo le leggi di Dio. E così come
la Parola è ispirata da Dio - sottolinea Crimella - va letta e meditata con lo Spirito,
che è quella potenza di Dio che ci permette di dire Abbà. Il fatto stesso che preghiamo,
viviamo, siamo cristiani è azione dello Spirito". Cristiana Dobner, carmelitana, insiste
sul fatto che lo Spirito Santo è una forza viva trasformante. "Il dono dell’insegnamento
di Dio deve diventare vita concreta dentro di noi: e qui agisce lo Spirito che forma
la nostra coscienza e ci aiuta a scoprire quali sono le strade di Dio nella storia.
Il Papa ci invita a non trascurare la memoria di noi cristiani: questa è una delle
modalità attraverso cui possiamo tenere sempre attivo lo Spirito dentro noi". (di
Antonella Palermo)