2013-05-14 15:24:24

20.mo del Catechismo: "Nato dalla Vergine Maria"


"Maria è veramente Madre di Dio": è quanto ribadisce il Catechismo della Chiesa Cattolica, nelle pagine dedicate alla Vergine Maria. Proprio sul Mistero della maternità e verginità di Maria si concentra la 26.ma puntata del ciclo di riflessioni del gesuita, padre Dariusz Kowalczyk, ideato a 20 anni dalla pubblicazione del Catechismo: RealAudioMP3

Professiamo che la seconda persona della Trinità si è fatta uomo. Il Figlio eterno del Padre si è incarnato essendo concepito nel seno della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo. In questo contesto il Catechismo fa notare che “ciò che la fede crede riguardo a Maria si fonda su ciò che essa crede riguardo a Cristo” (n. 487). Se dunque la Chiesa professa che Gesù Cristo è una persona divina con due nature: divina e umana, allora – di conseguenza – professa anche che “Maria è veramente Madre di Dio (Theotokos)” (CCC, 495). Ovviamente parliamo della Madre di Dio in quanto Dio si fece uomo in un momento concreto della storia.

La Chiesa celebra Maria anche come la “sempre Vergine”, cioè professa la verginità reale e perpetua di Maria. Il Catechismo spiega che il concepimento verginale sia “il segno che si tratta veramente del Figlio di Dio” (n. 496). Poi, la maternità verginale di Maria “manifesta l’iniziativa assoluta di Dio nell’Incarnazione” (n. 503). La verginità indica anche la nostra nuova nascita per la vita eterna che non proviene “da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio” (Gv 1,13) (cfr. CCC, 505).

L’Angelo saluta Maria come “piena di grazia”. Nel corso dei secoli la Chiesa, guidata dallo Spirito Santo verso la verità tutta intera, ha preso coscienza che questo essere colmata pienamente di grazia significhi anche l’immacolata concezione di Maria. La Madre di Dio – in vista dei meriti del suo Figlio – “è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale” (CCC,491).

In questo modo Dio ha scelto Maria perché diventi la Madre di suo Figlio. Maria però non è stata programmata come se non avesse la scelta. Ella ha dato, infatti, una sua libera risposta “Io sono la serva del Signore; avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,37-38).







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