2013-05-13 14:02:01

Il card. Turkson: la finanza persegua il bene comune, nell'Ue miopi comportamenti nazionalisti


Per un sistema finanziario orientato al bene comune la società civile, gli Stati e le multinazionali devono agire assieme. Lo ha detto il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, intervenendo al seminario “Banking on the Common Goood, Finance for the Comnon Good”, organizzato a Palazzo San Calisto a Roma. Banchieri, imprenditori ed economisti concordano sul fatto che bisogna lavorare per una maggiore distribuzione delle ricchezze, ma sui modi le opinioni sono differenti. Alessandro Guarasci: RealAudioMP3

Il valore della sussidarietà non è negoziabile. E per questo serve maggiore apertura da parte degli operatori finanziari. Il cardinale Turkson ammette che il concetto di “solidarietà europea sta declinando. Si affermano miopi comportamenti nazionalistici che mettono a rischio il progetto dell’Unione Europea”. Ora bisogna perseguire una politica dei piccoli passi. Ce lo insegna il progetto di supervisione delle banche europee, che ha perso forza. Il cardinale Peter Turkson:

"Dobbiamo cercare proprio di arrivare alla radice della crisi. Quindi, secondo noi sarebbe ideale iniziare con la supervisione di un Paese, del sistema-banche di un Paese; dopo, mano a mano, si unisce tutto. Ma tutto insieme, è un po' difficile".

E le grandi compagnie devono evitare di dare “incentivi ai lori dirigenti che incoraggiano comportamenti superficiali”. Per Burkhard Leffers, presidente di Uniapac Europa (Organizzazione internazionale di imprenditori cristiani) bisogna comunque perseguire il rigore:

"I’m not very happy with...
Non sono molto felice di quello che sta facendo in questo momento la Commissione Europea nel dare margine di manovra per due anni a Spagna, Francia e ad altri Paesi. Penso che dobbiamo attenerci ad una politica più rigida e mettere a posto le finanze pubbliche prima di tutto, anche se con il sacrificio di avere tensioni sociali. Ma vedo il pericolo di concedere due anni e poi fra due anni altri due, in un processo senza fine. Se guardiamo indietro nella storia, infatti, il debito dei governi è sempre aumentato".

L’economista Luigi Becchetti è invece convinto che sia necessario puntare di più sullo sviluppo:

"Anche l'Europa deve rendersi conto che oggi il pericolo inflazione nella globalizzazione non c'è e quindi deve fare molta offerta di moneta per far arrivare i soldi direttamente alle famiglie e alle imprese e non solo alle banche".

L’obiettivo è aiutare i poveri, garantire la pace, il rispetto del Creato. Tre concetti che hanno portato il Papa a scegliere il nome Francesco.







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