Il card. Turkson: la finanza persegua il bene comune, nell'Ue miopi comportamenti
nazionalisti
Per un sistema finanziario orientato al bene comune la società civile, gli Stati e
le multinazionali devono agire assieme. Lo ha detto il cardinale Peter Turkson, presidente
del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, intervenendo al seminario “Banking on the
Common Goood, Finance for the Comnon Good”, organizzato a Palazzo San Calisto a Roma.
Banchieri, imprenditori ed economisti concordano sul fatto che bisogna lavorare per
una maggiore distribuzione delle ricchezze, ma sui modi le opinioni sono differenti.
Alessandro Guarasci:
Il valore della
sussidarietà non è negoziabile. E per questo serve maggiore apertura da parte degli
operatori finanziari. Il cardinale Turkson ammette che il concetto di “solidarietà
europea sta declinando. Si affermano miopi comportamenti nazionalistici che mettono
a rischio il progetto dell’Unione Europea”. Ora bisogna perseguire una politica dei
piccoli passi. Ce lo insegna il progetto di supervisione delle banche europee, che
ha perso forza. Il cardinale Peter Turkson:
"Dobbiamo cercare proprio
di arrivare alla radice della crisi. Quindi, secondo noi sarebbe ideale iniziare con
la supervisione di un Paese, del sistema-banche di un Paese; dopo, mano a mano, si
unisce tutto. Ma tutto insieme, è un po' difficile".
E le grandi compagnie
devono evitare di dare “incentivi ai lori dirigenti che incoraggiano comportamenti
superficiali”. Per Burkhard Leffers, presidente di Uniapac Europa (Organizzazione
internazionale di imprenditori cristiani) bisogna comunque perseguire il rigore:
"I’m
not very happy with... Non sono molto felice di quello che sta facendo in
questo momento la Commissione Europea nel dare margine di manovra per due anni a Spagna,
Francia e ad altri Paesi. Penso che dobbiamo attenerci ad una politica più rigida
e mettere a posto le finanze pubbliche prima di tutto, anche se con il sacrificio
di avere tensioni sociali. Ma vedo il pericolo di concedere due anni e poi fra due
anni altri due, in un processo senza fine. Se guardiamo indietro nella storia, infatti,
il debito dei governi è sempre aumentato".
L’economista Luigi Becchetti
è invece convinto che sia necessario puntare di più sullo sviluppo:
"Anche
l'Europa deve rendersi conto che oggi il pericolo inflazione nella globalizzazione
non c'è e quindi deve fare molta offerta di moneta per far arrivare i soldi direttamente
alle famiglie e alle imprese e non solo alle banche".
L’obiettivo è aiutare
i poveri, garantire la pace, il rispetto del Creato. Tre concetti che hanno portato
il Papa a scegliere il nome Francesco.