2013-05-13 17:08:41

Carceri, "dalla parte dei bambini"


RealAudioMP3 "Secondo l'articolo 9 della Carta Onu sui diritti del fanciullo, il bambino ha il diritto di intrattenere regolarmente rapporti personali e contatti diretti con entrambi i genitori". Lo ricorda Lia Sacerdote, presidente di 'Bambinisenzasbarre Onlus' presentando la petizione, rivolta al presidente Napolitano e al ministro Cancellieri, che mira a far sì che i bambini figli di detenuti possano condividere le occasioni importanti della loro vita con i propri genitori. "Si tratta di cambiare prospettiva - spiega - mettersi dalla parte dei bisogni dei bambini e non dei limiti giuridici dei genitori. Serve un profondo cambiamento culturale nei confronti del più vulnerabile: il bambino". "Quand'ero piccola, i giorni più tristi erano le occasioni di festa o quelle più importanti, come Natale, i compleanni, le recite scolastiche" racconta Greta, già figlia di detenuti e oggi testimone della petizione intitolata "Non un mio crimine, ma una mia condanna". "Erano giornate in cui mia mamma non era mai preseente - racconta - ma era sempre lì a San Vittore. Mia nonna mi impedì anche di fare la prima comunione proprio perché i miei genitori erano in carcere. Si vergognava perché sarei stata l'unica bambina senza la mamma e il papà". (A cura di Fabio Colagrande)







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