Storica visita in Cina del Patriarca ortodosso russo Kirill
Non solo i pur importanti rapporti economici e politici. Lo sviluppo dell’amicizia
tra i popoli russo e cinese va incrementato e coltivato a tutto campo, a cominciare
dal rispetto reciproco e della sincera cooperazione tra i popoli. È quanto ha detto
il Patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, al termine dell’incontro
avuto venerdì scorso con il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping.
Tale incontro – riferisce L’Osservatore Romano - ha dato il via a una storica visita
in Cina, la prima di un capo della Chiesa ortodossa russa. Nei cinque giorni della
sua visita in Cina, il Patriarca ha in programma incontri con i vertici politici cinesi,
ma anche con esponenti religiosi e della comunità ortodossa. Xi Jinping, che lo scorso
marzo è stato a Mosca e ha incontrato il presidente Vladimir Putin, ha parlato della
visita come della «chiara testimonianza dell’alto livello delle relazioni russo-cinesi».
Parole simili a quelle usate da Kirill che ha parlato del suo viaggio come di «una
testimonianza della relazione speciale che Russia e Cina hanno sviluppato negli anni
recenti». Rispondendo alle domande dei media russi e cinesi — come riferisce il sito
in rete del Dipartimento delle relazioni esterne della Chiesa ortodossa russa — il
Patriarca ha riferito che uno degli argomenti più importanti della riunione è stato
appunto lo sviluppo dell’amicizia tra i due popoli. «Il concetto di amicizia — ha
detto — è costituito da molti fattori. Promuove la cooperazione economica reciprocamente
vantaggiosa, nella quale le parti si scambiano le loro capacità, il commercio, svolgono
la cooperazione scientifica e tecnica, e quindi tutti traggono beneficio da questa
interazione. L’amicizia promuove il dialogo politico, il consenso su importanti questioni
globali e le relazioni bilaterali». Tuttavia, se tutto si punta su questi aspetti,
«l’amicizia non funzionerà. Avrà solo modi pragmatici. E sappiamo che l’amicizia è
qualcosa di più di questo tipo di rapporto. L’amicizia coinvolge il cuore umano, si
fonda sul rispetto e l’affetto. Dove c’è un’amicizia sincera, vi è la sicurezza e
una splendida base per lo sviluppo della cooperazione. La Chiesa è impegnata sul piano
umano per dare un reale contributo al rafforzamento di una vera amicizia tra i nostri
popoli». In questa prospettiva, il Patriarca ortodosso ha riferito ancora di avere
«parlato di quanto sia importante che ciascuno dei nostri Paesi percepisca la cultura
e la civiltà dell’altro come proprie. Ora, se lo slogan “La Russia e la Cina, amici
per sempre e mai nemici” sarà parte della cultura della Russia e della Cina, raggiungeremo
gli obiettivi». Si tratta di un lavoro comune, ha aggiunto, in cui un ruolo determinante
dovrebbe essere svolto dalle organizzazioni religiose. Proprio per questo, nel corso
dell’incontro si è anche parlato di continuare a sviluppare il dialogo tra la Chiesa
ortodossa russa e le organizzazioni religiose in Cina. Da parte sua, il leader cinese
ha illustrato la situazione religiosa nel Paese e il ruolo delle organizzazioni religiose
nella costruzione di una società armonica e solidale. «Questo non è certamente un
processo facile», ha commentato Kirill, tuttavia «abbiamo riconosciuto la necessità
di proseguire questo lavoro». Il Patriarca di Mosca ha poi ricordato come la Chiesa
ortodossa cinese esista da oltre trecento anni. Negli anni Cinquanta del secolo scorso
è stata guidata da due presuli cinesi e il servizio pastorale è stato svolto da decine
di sacerdoti cinesi. «Poi è seguito un periodo che voi conoscete molto bene — ha aggiunto
— durante il quale il lavoro della Chiesa ortodossa cinese è stato quasi annullato.
Ma in Cina ci sono ancora cristiani ortodossi cinesi e molte decine di migliaia di
persone ortodosse di Russia, Ucraina, Bielorussia, che vengono in Cina per un po’
di tempo o per lunghi periodi. Spero vivamente che, a seguito del dialogo della nostra
Chiesa con l’amministrazione statale della Repubblica Popolare Cinese per gli affari
religiosi, le domande che sono all’ordine del giorno saranno gradualmente risolte
con il pieno rispetto per la Costituzione e le leggi della Cina, facendo leva sulle
risorse locali».