2013-05-12 17:57:16

Più difficile essere madre nel Sud del mondo


Nelle nazioni più povere, soprattutto nell’Africa subsahariana, una donna su 30 muore per cause legate alla gravidanza o al parto e ogni anno un milione di neonati muore nel suo primo giorno di vita. Il 14mo Rapporto di Save The Children sullo stato di madri nel mondo ci dice che la Finlandia è il Paese migliore per madri e figli, e che la Repubblica Democratica del Congo è il peggiore, preceduto da altri dieci Paesi, tutti dell’Africa subsahariana. Il servizio di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

Sono 5 gli indicatori dei quali si serve Save The Children per realizzare il suo rapporto, e i dieci paesi dell’Africa Subsahariana che chiudono la lista di 176 nazioni hanno ottenuto punteggi molto bassi per ognuno dei cinque. il rapporto sottolinea senza equivoco la disparità tra paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo. Se ad esempio il tasso di mortalità dei bambini entro i 5 anni nella Repubblica democratica del Congo è di 167 su mille nati vivi, in Filandia è di tre. Se le finlandesi contano su 17 anni di istruzione, in Somalia su due. Ogni giorno nel mondo 800 donne muoiono per cause legate alla gravidanza o al parto, inoltre sono quasi 7 milioni i bambini che muoiono prima di compiere i 5 anni di età. Complici degli alti livelli di mortalità infantile in alcune regioni anche i matrimoni precoci e la scarsa nutrizione delle mamme. Eppure tutto questo avviene per cause prevenibili e curabili. Raffaela Milano, Direttore dei programmi Italia-Europa di Save The Children:

Molte mamme nel mondo ancora oggi partoriscono in assoluta solitudine, non riescono ad accedere a servizi sanitari e il parto avviene anche all’interno della loro comunità, proprio in condizioni di assoluto rischio. Formare operatori sanitari di comunità come ostetriche, non necessariamente medici, ha già un valore straordinario per ridurre i rischi del parto. Poi, altre cose semplici: disinfettanti per il cordone ombelicale, semplicissimi apparecchi che servono ad aiutare il bambino a respirare nei primi istanti di vita, la promozione dell’allattamento al seno che se è un allattamento esclusivo nel primi mesi di vita è davvero una fortissima risorsa, per i bambini … Queste cose, molto pratiche, molto immediate, poco costose cambiano veramente le condizioni di rischio del parto.

Il rapporto ci dice che 1 milione di bambini ogni anno non sopravvive al primo giorno di vita, la frequenza più alta è in Somalia, seguita da Mali e Sierra Leone

Queste morti legate al parto sono davvero facilmente prevenibili. E lo dimostra questo enorme squilibrio che c’è nei dati tra un Paese e l’altro: quindi, non riguardano altri tipi di fattori più complessi, ma riguardano veramente le condizioni in cui le mamme si trovano a partorire. Ed è un dato che davvero dovrebbe impegnare tutta la comunità internazionale e ciascuno di noi per cambiare questa situazione, facendo ogni sforzo per ridurre questo numero di drammi di bambini e – ricordiamolo – anche di mamme, perché purtroppo anche il numero delle mamme che muoiono il giorno del parto è molto, molto, elevato …

L’orribile record delle morti di bimbi entro il primo giorno di vita, a livello numerico, spetta all’India, oltre 300mila, il 29% del totale mondiale. E’ sempre qui che troviamo il numero più alto di mamme che muoiono di gravidanza o parto, e questo nonostante sia un Paese in rapida ascesa per altri aspetti, ancora la Milano:

Questo è un dato che riguarda l’India e così altri Paesi che hanno avuto, in questi anni, uno sviluppo del prodotto interno lordo molto rapido e molto elevato. Detto questo, sono Paesi dove però le diseguaglianze non si sono attutite. Quindi, all’interno dello stesso Paese si vivono situazioni di benessere anche avanzato mentre restano aree di profonda povertà. Ma questo vale per i Paesi ancora in via di sviluppo come anche per situazioni diverse: per esempio nel nostro Rapporto colpisce che gli Stati Uniti d’America si trovino in una posizione in classifica abbastanza bassa, cioè con una condizione comunque difficile per le mamme e per i bambini, caratterizzata proprio dagli squilibri interni. Purtroppo, anche in luoghi sviluppati, anche in luoghi di benessere ci sono aree estremamente povere dove veramente per le mamme e per i bambini la fatica quotidiana a volte è insopportabile.

Non mancano alcuni dati positivi che arrivano, inaspettatamente, da Malawi, Bangladesh e Nepal, paesi che sono riusciti a contenere la mortalità infantile sotto i 5 anni, grazie alle organizzazioni internazionali ma anche al forte impegno politico locale.







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