2013-05-11 14:19:31

Mons Celli: Chiesa sulle Reti sociali per condividere un cammino, tweet aumentati con Papa Francesco


Questa domenica si celebra la 47.ma Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali sul tema "Reti sociali: porte di verità e di fede, nuovi spazi di evangelizzazione". Al centro, dunque, lo sviluppo delle reti sociali digitali che, scriveva Benedetto XVI nel messaggio per l’occasione, “stanno contribuendo a far emergere una nuova piazza pubblica in cui le persone condividono idee e dove possono prendere vita nuove forme di comunità”. Una valutazione positiva ma che esige responsabilità, dedizione alla verità e autenticità, ribadisce mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Ma cosa rappresenta per la Chiesa il mondo dei social network e con quali prospettive? Gabriella Ceraso ne ha parlato proprio con mons. Celli:RealAudioMP3

R. – Per la Chiesa credo che sia una sfida ed un’opportunità, nel senso che le reti sociali sono veramente diventate un ambiente di vita ed in questo contesto noi siamo chiamati a far presente il messaggio di Gesù; i discepoli del Signore sono chiamati a dare testimonianza, nella rete dei valori in cui credono, a vivere autenticamente questa presenza e viverla con una certa responsabilità. Questa è la sfida. L’opportunità è che anche coloro che sono lontani, coloro che hanno perduto un rapporto più profondo con il Signore - proprio nella contestualità della rete sociale da loro abitata - possano trovare un’offerta concreta, una presentazione seria, rispettosa, possano incontrare i criteri di vita.

D. – Nel messaggio ci sono alcuni aspetti e lei li ha toccati, per esempio l’importanza stando in rete, di sfuggire a tutto ciò che è sensazionalismo, tutto ciò che è sete di popolarità…

R. – Direi che questo è l’atteggiamento della Chiesa, noi non cerchiamo di fare propaganda e quindi non è un annuncio “commerciale” del Signore Gesù. Si tratta solamente di condividere con altri un cammino di vita, criteri di vita che sono sostanzialmente una sintesi esistenziale del rapporto tra la mia vita ed il messaggio di Gesù. E' molto importante: la nostra presenza non è un annuncio “formale” del Vangelo – cioè io non faccio citazioni del Vangelo – non è questo! Credo che , proprio nella rete sociale, io sono chiamato ad esprimere come la mia vita incontra Gesù e il Vangelo, e quindi come la mia vita ne viene trasformata. I messaggi che manda a tutto il mondo Papa Francesco sono messaggi di questo genere; come l’altro giorno quando diceva che non c’è tristezza, non c’è malinconia per il cristiano perché la sua vita è legata a Gesù Cristo, e quando pochi giorni fa Papa Francesco diceva che le lacrime della sofferenza sono quelle lenti che mi aiutano a riscoprire la presenza di Gesù. La rete sociale diventa dunque un momento di condivisione, un momento in cui io nella mia autenticità, nella mia immediatezza comunicativa faccio presente la sostanza del mio vivere.

D. – Ha citato Papa Francesco, i tweet sono un po’ segni di quanto lo stesso Vaticano si sia voluto anche mettere in gioco nelle reti. Che prospettive ci sono, lei cosa pensa?

R. – Penso che la nostra esperienza sia quella di continuare su questa linea, i tweet sono addirittura aumentati di numero e direi che Papa Francesco sembra sia desideroso di proseguire. Lo stesso tweet usa un linguaggio nuovo, è un linguaggio diffuso specialmente nei settori giovanili ed è molto importante ad esempio pensare che questi messaggi del Papa poi vengano re-tweettati dai suoi followers. Milioni di persone possono ricevere sul proprio cellulare questo messaggio, che pur nella sua brevità è ricco di contenuto, stimolante ed ispiratore nel cammino della vita.

D. – Quindi, il futuro della Chiesa, del messaggio di Cristo è anche questo: viaggiare in rete…

R. – Esattamente. È innegabile che per quanto riguarda l’evangelizzazione il cammino principale è quello della comunità, ma la rete sociale può essere un luogo privilegiato dove anche io posso ritrovare ciò che magari ho perduto di vista, o che sia leggermente sfocato nel cammino. Ritengo che la nostra responsabilità sia quella di far sì che questo messaggio risplenda il più luminosamente possibile e possa essere di riferimento per tante persone che cercano qualche cosa che dia significato al nostro vivere.







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