Libia sempre più instabile e sempre più cancellerie occidentali lasciano
I governi di Regno Unito e Stati Uniti hanno deciso l’evacuazione parziale del personale
diplomatico in Libia, seguendo l’esempio di altre cancellerie occidentali. Il Paese
nordafricano attraversa il periodo di maggiore instabilità dalla caduta del regime
del colonnello Gheddafi. Solo nella giornata di ieri si sono registrati due nuovi
attentati a Bengasi. A meno di tre settimane dall'attentato contro l'ambasciata francese
a Tripoli e a pochi giorni dall'assedio di alcuni ministeri di miliziani armati, oggi
la Gran Bretagna ha deciso di evacuare parte del personale della sua sede diplomatica,
mentre a Bengasi due bombe sono esplose contro altrettante stazioni di polizia, fortunatamente
senza causare vittime. Una situazione che mette in evidenza le falle sulla sicurezza,
e dove le autorità - che a malapena riescono a mettere in piedi un'efficace forza
di sicurezza - hanno instaurato un vero e proprio braccio di ferro con le milizie.
Già mercoledì le autorità americane avevano preso simili misure, lamentando i rischi
sulla sicurezza alla luce dell'assalto ai dicasteri da parte dei miliziani che chiedono
l'epurazione dei funzionari dell'era di Gheddafi dalla pubblica amministrazione. L'adozione
da parte del Congresso di un disegno di legge che ha disposto l'allontanamento dai
ruoli pubblici di tutti quelli che dal 1969 al 2011 avevano posti pubblici di responsabilità,
non sembra essere servito a placare la tensione.