Assemblea nazionale del Pd. Giovagnoli: rischia di prevalere una cultura 'grillina'
Domani a Roma l'Assemblea nazionale del Partito Democratico. Tra i nodi che dovrà
affrontare anche la segreteria in vista del congresso. Sul momento che il partito
sta vivendo, Alessandro Guarasci ha sentito lo storico e politilogo Agostino
Giovagnoli:
R. - La
crisi della sua identità è stato un elemento ricorrente. Oggi, questo problema sta
arrivando a toccare proprio l’esistenza stessa del partito, questa è un po’ la scelta
che si trova davanti. Quindi, una serie di nodi che sono stati rimandati negli anni
si ripresentano tutti insieme e purtroppo si ripresentano in una situazione di confusione;
mentre sarebbe necessaria, ovviamente, la possibilità di una questione approfondita
che ripercorresse anche un po’ tutta la storia degli ultimi vent’anni.
D.
- Ma il nodo secondo lei è solo la leadership, o più in generale la capacità di governare
un partito con diverse anime?
R. - Questo partito è strutturato fortemente
intorno ad una leadership e ha una continuità dalla fine della prima repubblica fino
ad oggi; o se vogliamo più leadership che si sono incontrate e saldate tra di loro,
provenienti da diverse tradizioni. Tuttavia, una leadership non fa un partito e questo
è forse il paradosso del Pd: questa leadership ha portato con se tutta una serie di
rapporti, legami con parti diverse della società italiana ma non ha mai fuso in un
progetto comune queste diverse componenti, che appunto facevano capo ai diversi leader.
Dunque, oggi questa leadership, per motivi biografici, tende al declino, o di fronte
a spinte di rinnovamento, radicali che emergono nella società in cui viviamo. È chiaro
che venendo meno la forza di questa leadership viene meno il collante che ha tenuto
insieme il partito fino ad ora.
D. - Secondo lei, ha ancora un senso la presenza
dei cattolici democratici in questo partito, oppure è comunque un partito che andrà
verso sempre più un’identità socialdemocratica?
R. - Oggi in realtà la stessa
cultura socialdemocratica, o qualcosa di simile è in crisi, non solo la componente
cattolica. Oggi, in realtà, il problema del Pd è la forte tentazione della cultura
che chiamiamo sbrigativamente “grillina”, cioè una “non cultura politica”. Il Pd si
è sfasciato sul problema dell’elezione del presidente della Repubblica, perché i suoi
parlamentari non hanno mostrato di avere una tipica cultura del partito, dell’unità
del partito, una cultura politica tradizionale. Ha prevalso una sensibilità legata
ai “social network”, o comunque un tipo di relazioni che sono di generi diversi rispetto
a quelle di un partito tradizionale. Quindi, oggi l’identità del Pd è a forte rischio
perché siamo oltre sia alla tradizione socialdemocratica, sia alla tradizione cattolico
democratica.