Roma. La comunità srilankese mette in scena una Sacra Rappresentazione della Passione
di Cristo
E’ andata in scena nei giorni scorsi, nel teatro della Parrocchia romana di San Timoteo,
una Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo realizzata dalla comunità srilankese
residente nella capitale. Intitolata “Il Sacrificio dell’Amore” (‘Premaniyavu Yagaya’
in lingua singalese) la Rappresentazione è stata diretta da padre Hemantha Perera
e organizzata da mons. Neville Joe Perera, coordinatore nazionale della comunità srilankese
in Italia. L’opera teatrale ha riscosso un buon successo di critica e di pubblico
sia per la recitazione che per l’allestimento. Un coro di uomini e donne vestiti in
purpurei abiti da lutto ha creato, come in un gospel, un’atmosfera suggestiva che
ha aiutato il pubblico alla meditazione. Il culmine della Rappresentazione è stato
raggiunto con le Sette Ultime Parole pronunciate da Cristo sulla Croce, accompagnate
da una serie di brevi riflessioni per risvegliare le coscienze sull’amore infinito
di Dio per l’uomo e sull’immensa misericordia divina per i peccatori e gli afflitti.
Le meditazioni, declamate da due sacerdoti, padre Denington Subasinghe e padre Prasad
Harshana, sono state incentrate sulle difficoltà quotidiane che devono affrontare
tanti uomini e tante donne innocenti, lontani dal proprio Paese, sul male che talvolta
ferisce la 'cultura migrante' e, in particolare, i giovani, sradicati dalle loro tradizioni
e privi dell’affetto e della vigilanza dei loro cari. Le meditazioni hanno accentuato
la drammatizzazione del Cristo morente sulla Croce, lasciando intuire nello stesso
tempo una possibilità di superamento di tale tragica condizione nella scena finale
con la gloriosa Risurrezione di Cristo e la sconfitta dalla morte. La produzione dell’opera
ha coinvolto in modo disinteressato e generoso la comunità migrante dello Sri Lanka
residente a Roma, compresi i fratelli buddisti. Come ha confidato padre Hemantha,
“nessuno ha risparmiato né sudore, né sforzo, senza tener conto della sostanziale
'perdita economica' che ogni partecipante ha dovuto sopportare per arrivare alla realizzazione
finale dell'evento teatrale”; un impegno encomiabile, considerando anche il fatto
che la maggior parte di questi migranti sono lavoratori non qualificati pagati a ora
e che adesso stanno subendo in modo pesante la crisi economica italiana. E’ grazie
a questa comunità di persone, proveniente in prevalenza dalla costa occidentale dello
Sri Lanka e capace di grandi sacrifici, che la tradizione delle Sacre Rappresentazioni
secondo l’arte singalese è stata salvaguardata e continua ad essere amata da oltre
500 anni. (A cura di Alex Van Arkadie)