2013-05-09 13:03:37

Presentata la Biennale Venezia 2013: sguardo al futuro e formazione di giovani artisti


Sono stati presentati dal presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, e dai rispettivi direttori responsabili di sezione, i prossimi programmi e festival dedicati al teatro e alla musica, che vedranno presenti nella città lagunare artisti e compagnie provenienti da tutto il mondo e giovani impegnati a formarsi nelle loro discipline artistiche. Una Biennale che amplia la sua attività pensando al futuro dell’arte e del suo insegnamento. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

La Biennale di Venezia si apre al futuro, reimpostando tutta la sua missione e programmazione. Oltre a promuovere la conoscenza tra il pubblico con le mostre e i festival, ha aggiunto infatti una vera e propria linea strategica volta alla formazione dei giovani artisti. Si tratta del Biennale College, teso a promuovere nuovi talenti attraverso il coinvolgimento diretto con i grandi maestri. Risultati e progetti sono stati presentati dai direttori delle diverse sezioni, Àlex Rigola per il teatro e Ivan Fedele per la musica. Hanno entrambi avuto il compito di organizzare sia i loro rispettivi Festival - 42.mo quello internazionale del Teatro il prossimo agosto, 57.mo quello di Musica contemporanea in ottobre - sia i vari e numerosi laboratori di ricerca, incontri e workshop. Per Alex Rigola, il teatro ha alla Biennale un chiaro significato:

R. - Per me, è sempre stato la parola condividere, conoscimento, ma allo stesso tempo giocare e raccontare. In questo momento di crisi in Italia, in Europa e nel mondo è importante ripensare un po’ tutto: questo lavoro nel teatro è essere specchio del mondo, specchio del Paese, specchio dell’Europa. Penso che questa sia la forma di lavorare.

D. - Molta attenzione a Shakespeare, rivisto con la sensibilità contemporanea e rielaborato a livello di studio dei personaggi…

R. - Perché Shakespeare è il drammaturgo più importante del mondo. Una gran parte del suo lavoro ha sempre pensato all’Italia. Questo è anche uno specchio del mondo: se Shakespeare è diventato universale è perché, in fondo, il tempo non è importante, così come i luoghi. La cosa importante è l’azione, la parola, il pensiero di ogni personaggio.

Ivan Fedele, direttore del settore musica, ha dato al Festival il titolo “Altra voce, altro spazio”. Cosa significa?

R. - Prendo lo spunto dal pezzo di Luciano Berio “Altra voce” per ricordare il grande maestro che è scomparso 10 anni fa e dà lo spunto per vedere altre differenti declinazioni del concetto di spazio e dell’idea di questo strumento meraviglioso che è la voce, che ci portiamo da quando siamo nati. Quindi avremo cori: cori di bambini, cantanti che vedranno la loro voce distribuita spazialmente in maniera molto interessante piuttosto elaborata… Questo da un punto di vista della musica cantata e suonata nello spazio, perché Venezia è la città dello spazio. Ma poi anche lo spazio inteso, per esempio, come Internet. Un’attenzione ai due collettivi: uno "Nu/thing" che un collettivo di giovanissimi compositori, ai quali ho delegato il compito di creare e inventarsi un concerto, dove ci saranno immagini, performance dal vivo, musica mista, acustica. E poi anche l’"Imaginaire", il cui nucleo è un nucleo di italiani che vivono a Strasburgo. Quindi, ancora una volta diamo voce ai giovani e magari evitiamo esclusivamente di parlare di loro.

D. - La Biennale e la musica: non si tratta soltanto di eseguire e mostrare, ma di aiutare a creare…

R. - Significa anzitutto che un numero consistente dei grandi artisti che saranno presenti per il Festival, quindi a mostrare la loro arte: li coinvolgeremo per mostrare la loro tecnica, la loro visione anche estetica dell’arte, ai giovani che saranno stati scelti per i progetti di "Biennale College", che nel corso dell’anno vivranno una fase di formazione, poi di creazione e poi di performance.

D. - Leone d’Oro alla carriera assegnato il prossimo 4 ottobre a una grandissima musicista russa, Sofija Gubaidulina...

R. - La musica d’oggi vive di un impulso che non monolitico, ma è monodirezionale: è molteplice, con una ricchezza di spunti e di proposte assolutamente straordinarie. Questo tra i giovani, ma anche - una volta cadute barriere ideologiche di ciò che è giusto, corretto, vero dal punto di vista della contemporaneità e cioè che non lo è - ci fa capire che una autrice come Sofija Gubaidulina, ma ce ne sono anche altre, ormai a 82-83 anni di età abbia rappresentato un esempio di coerenza nella straordinaria poesia, ma anche di coerenza nell’eticità e nel comportamento, che sono un esempio per tutti: un artista non è solo un artista, è anche un uomo e deve dare, in qualche modo, una immagine di sé proprio perché è portatore di un messaggio di creatività, anche nel sociale.







All the contents on this site are copyrighted ©.