Pakistan. Vescovo di Islamabad: elezioni occasione di pace per cristiani e musulmani
La popolazione è in "cerca" di un'occasione di "cambiamento", per mettere fine alla
"cultura della corruzione, dell'intolleranza, della deresponsabilizzazione e del terrorismo".
Così mons. Rufin Anthony, vescovo di Islamabad-Rawalpindi, inquadra le prossime elezioni
politiche in Pakistan, in programma l'11 maggio, che determineranno la formazione
del nuovo parlamento e dell'esecutivo chiamato a guidare le sorti di un Paese segnato
da crisi economica e violenza islamista. All'agenzia AsiaNews il prelato conferma
il desiderio di "pace e rispetto" che prevale nella gente: "Preghiamo per la pace
in Pakistan - aggiunge - e speriamo che il nuovo esecutivo sappia affrontare in modo
deciso i problemi delle minoranze". L'auspicio del vescovo della capitale, che raccoglie
le istanze dei cristiani - cattolici e protestanti - oltre che delle altre minoranze
religiose e di una fetta della popolazione civile di religione musulmana, si scontrano
però con le cronache quotidiane che raccontano di derive estremiste. Una tendenza
confermata da un sondaggio pubblicato nelle scorse settimane, secondo cui oltre la
metà dei giovani ritiene che la sharia, la legge islamica basata sui principi del
Corano "è meglio della democrazia". Inoltre, l'arresto nei giorni scorsi dell'ex Presidente
Pervez Misharraf - rientrato in patria dopo quattro anni di esilio proprio per partecipare
alle elezioni - ha contribuito ad alimentare il clima di tensione e incertezze gettando
"nuove ombre" sul voto. Alle vicende giudiziarie si sommano eventi di varia natura,
che hanno offuscato la campagna elettorale: omicidi, attentati, cui si unisce l'incidente
occorso martedì a Imran Khan, ex campione di cricket e leader del Pti (Pakistan Tehrik-Insaaf),
rimasto ferito a Lahore nel crollo del montacarichi che lo stava portando sul palco,
dove avrebbe dovuto tenere un comizio. I medici gli hanno prescritto 10 giorni di
assoluto riposo, ma egli ha già confermato la presenza al comizio pubblico in programma
oggi a Islamabad, ricevendo al contempo attestati di solidarietà da quasi tutte gli
schieramenti politici. Fra le priorità emerse in queste settimane di campagna elettorale
la crisi economica, lo sviluppo futuro del Paese, le carenze nel sistema educativo
e nel settore dell'energia, in un quadro generale che varia dalla richiesta di partecipazione
in massa, all'appello per l'astensionismo. E per i cristiani resta prioritaria la
tutela delle minoranze, spesso vittime di persecuzioni e abusi. Il parlamentare e
candidato cattolico del Partito popolare pakistano (Ppp) Pervaiz Rafique rivendica
gli sforzi compiuti dall'esecutivo uscente, a guida popolare, in tema di diritti e
contro la "talebanizzazione" del Pakistan. Tuttavia, padre Anwar Patras - parroco
a Rawalpindi - chiede ancora maggiore impegno "per risolvere i problemi delle minoranze"
e auspica una maggiore presenza "di candidati cristiani" in un'ottica di "reale cambiamento".
(R.P.)