Padre Hammond ha portato in Nord Corea il messaggio di pace di Papa Francesco
La situazione della penisola coreana "è ancora abbastanza tesa, ma i funzionari del
Nord hanno accolto la delegazione della Eugene Bell Foundation - che comprende quattro
sacerdoti cattolici - con vera gioia. La guerra non la vuole nessuno, e noi abbiamo
cercato di essere ponti per la pace sulla scia di Papa Francesco e dei vescovi sudcoreani".
A parlare con l'agenzia AsiaNews è padre Gerard Hammond, missionario Maryknoll da
decenni in Corea, appena rientrato da una missione umanitaria al Nord. Il gruppo,
composto da 20 persone, è arrivato a Pyongyang via Pechino lo scorso 18 aprile. Dopo
un lungo giro nella provincia di Phyongan, è rientrato il 4 maggio: "Siamo stati ricevuti
molto bene, i nostri ospiti hanno espresso con le parole e con i gesti la gioia per
la nostra visita. Abbiamo portato più che altro materiale e medicinali contro la tubercolosi,
una vera emergenza sanitaria per la Corea del Nord". Il Paese ha circa 22 milioni
di abitanti, di cui la metà sotto la soglia della povertà. La tubercolosi, come spiega
padre Hammond, "si propaga per via aerea e colpisce coloro che soffrono di malnutrizione
o di generica debolezza organica. Stiamo cercando di fare il possibile per fermare
il contagio, e in questo la nostra controparte è molto propositiva. Abbiamo chiesto
di poter rientrare nel Paese il prossimo ottobre, speriamo che ci venga dato il permesso".
La Eugene Bell Foundation ha una lunga storia di aiuti alla Corea del Nord. Nata nel
1995 per volontà di Stephen Linton, comprende una "delegazione" che due volte l'anno
può visitare alcune zone della Corea del Nord. La consegna di medicinali e attrezzature
mediche per debellare la tubercolosi è lo scopo delle visite. Il padre Hammond, per
18 anni superiore Maryknoll in Corea e da quest'anno cittadino del Sud, ha compiuto
più di 30 viaggi umanitari. La delegazione della Fondazione è riconosciuta ufficialmente
come Ong dal governo di Pyongyang. I membri permanenti sono cinque o sei, e tra essi
ci sono due sacerdoti cattolici: il padre Hammond e un sacerdote della Missioni Estere
di Parigi (Mep). Padre Hammond è considerato il cappellano del gruppo. La permanenza
dura da 10 giorni a due settimane. A Pyongyang alloggiano nella Guest House, essendo
ospiti del governo, ma la maggior parte del tempo viene spesa fuori della capitale.
Nella "guest house" di Kobangsan, dove la delegazione è stata ospitata, "abbiamo celebrato
messa ogni giorno. In questa particolare situazione, è per noi molto importante farci
promotori degli appelli di papa Francesco per la pace nella penisola coreana. Come
hanno detto più volte anche i vescovi della Corea del Sud, la riconciliazione fra
i due Paesi passa attraverso il dialogo e l'onestà: facciamo e faremo di tutto per
essere i primi messaggeri di questa convinzione". (R.P.)