Il Papa all'udienza generale: lo Spirito ci insegna che Dio ama tutti come un vero
"papà"
Una catechesi sullo Spirito Santo per spiegare che è Lui che insegna ad amare Dio
e il prossimo con il cuore di Gesù. È quanto Papa Francesco ha ricordato all’udienza
generale di ieri mattina, presieduta in Piazza San Pietro davanti a 100 mila persone.
La cronaca nel servizio di Alessandro De Carolis:
Sapere che Dio
ci ama con la tenerezza di un papà. Basta questa certezza per una vita cristiana piena.
Ma come si può “sapere” una cosa di questa portata? Mettendosi in ascolto dello Spirito
Santo. Perché è solo Lui a dirci – ha affermato Papa Francesco – “che siamo amati
da Dio come figli, che possiamo amare Dio come suoi figli e che con la sua grazia
possiamo vivere da figli di Dio, come Gesù”:
“Cosa ci dice lo Spirito Santo?
Dio ti ama: ci dice questo! Dio Ti ama, ti vuole bene. E noi amiamo veramente Dio
e gli altri, come Gesù? (…) Lasciamoci guidare dallo Spirito Santo. Lasciamo che Lui
ci parli al cuore e ci dica questo: che Dio è amore, che sempre Lui ci aspetta, che
Lui è il Padre e ci ama come vero papà; ci ama veramente. E questo soltanto lo dice
lo Spirito Santo al cuore. Sentiamo lo Spirito Santo, ascoltiamo lo Spirito Santo
e andiamo avanti per questa strada dell’amore, della misericordia, del perdono”.
L’applauso
a distesa dei 100 mila che occupano in lungo e largo Piazza San Pietro suggella il
crescendo conclusivo del Papa, che aveva aperto la catechesi puntando l’attenzione
sul versetto del “Credo” che afferma che lo Spirito “è Signore e dà la vita”. Vita,
ha osservato Papa Francesco, che “l’uomo di tutti i tempi e di tutti i luoghi” ha
sempre voluto giusta, buona e non minacciata dalla morte:
“L’uomo è come
un viandante che, attraversando i deserti della vita, ha sete di un’acqua viva, zampillante
e fresca, capace di dissetare in profondità il suo desiderio profondo di luce, di
amore, di bellezza, di pace. Tutti sentiamo questo desiderio! E Gesù ci dona quest’acqua
viva: essa è lo Spirito Santo, che procede dal Padre e che Gesù riversa nei nostri
cuori”.
Lo Spirito è dunque l’elemento vitale per la fede di un cristiano,
così come l’acqua lo è per il suo organismo. Duemila anni fa alla Samaritana, duemila
anni dopo alla sua Chiesa, la promessa di Cristo di donare l’“acqua viva” dello Spirito
Santo resta la stessa perché, ha ripetuto Papa Francesco, “la nostra vita sia guidata
da Dio, sia animata da Dio, sia nutrita da Dio”:
"Questo è il dono prezioso
che lo Spirito Santo porta nei nostri cuori: la vita stessa di Dio, vita di veri figli,
un rapporto di confidenza, di libertà e di fiducia nell’amore e nella misericordia
di Dio, che ha come effetto anche uno sguardo nuovo verso gli altri, vicini e lontani,
visti sempre come fratelli e sorelle in Gesù da rispettare e da amare".
Le
successive catechesi in sintesi traducono questi concetti nelle lingue di provenienza
dei gruppi di fedeli in arrivo da tutti i continenti. Fra loro, prima e dopo l’udienza
generale, Papa Francesco si sofferma come ormai sua abitudine a lungo, con sorrisi
e abbracci che diventano più intensi quando davanti a lui compare un anziano, un bambino,
un malato, un disabile. “La visita alle tombe degli Apostoli – augura a tutti – rafforzi
in tutti la fede in Cristo”, “sempre vivo e presente tra noi”.