2013-05-08 16:03:48

Tragedia al porto di Genova, 7 morti. Il card. Bagnasco: colpo al cuore della città


E’ di 7 morti, 4 feriti e 3 dispersi il bilancio, ancora provvisorio, dell’incidente avvenuto ieri sera nel porto di Genova quando una nave porta-container di 40 mila tonnellate, alta 53 metri, si è schiantata contro una banchina provocando il crollo della torre di controllo del porto. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

La nave porta container "Jolly Nero", della compagnia “Messina”, si è schiantata contro il molo Giano. L’urto ha provocato il crollo della torre di controllo del porto, una struttura in cemento e vetro alta oltre 50 metri. Quattro persone, rimaste ferite, si sono salvate perché sarebbero riuscite a gettarsi in mare prima del crollo della torre. Al momento dell’impatto, erano presenti nell’edificio almeno 14 persone. L’incidente è avvenuto nel momento in cui, all’interno della torre, era in corso il cambio turno. Si riducono invece, di ora in ora, le speranze di trovare ancora in vita i dispersi. Si continua a lavorare per rimuovere le macerie. Per tutta la notte, i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno scandagliato il fondo del porto. La Procura ha aperto un’inchiesta. La nave - 239 metri di lunghezza per 30 metri di larghezza - è stata sequestrata. Ancora da accertare le cause della tragedia. L'incidente - ha detto il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando - è inspiegabile. "Le condizioni del tempo erano ottimali" e la nave era "regolarmente condotta da un pilota a bordo e da due rimorchiatori". Secondo alcune testimonianze, l’imbarcazione mercantile sarebbe diventata ingovernabile dopo un’avaria ai motori. Il comandante della nave è indagato per omicidio plurimo colposo.

“Profondo cordoglio, solidarietà e vicinanza”: ad esprimersi così è il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei. Adriana Masotti lo ha raggiunto telefonicamente a Roma, dove il porporato si trova da ieri sera, per chiedergli quando è stato informato dell’incidente e quali sono stati i suoi sentimenti in quel momento e in queste ore:RealAudioMP3

R. - L’ho saputo questa mattina presto. Oggi sono a Roma e mi hanno telefonato direttamente da Genova per avvisarmi di questa tragedia, che ha suscitato ovviamente un grande dolore nel mio cuore pensando alle vittime, ai dispersi, ai feriti e ai loro familiari. Questa è una di quelle sciagure che non dovrebbero mai accadere, e ci auguriamo che non accadano mai più, però di fatto in questo momento bisogna stringersi gli uni agli altri attraverso la preghiera che assicuro a tutte le persone interessate, e attraverso quella vicinanza fraterna, affettuosa, che si può realizzare. Naturalmente, penso anche a tutti i colleghi delle vittime, alla Capitaneria di porto, a tutti gli operatori portuali del mondo del mare, persone a cui rivolgo la mia stima, la mia ammirazione e il mio incoraggiamento in questo momento così doloroso e luttuoso.

D. – Eminenza, al suo rientro a Genova che cosa farà? In diocesi è già stato programmato qualcosa?

R. - Siamo in attesa delle decisioni dei familiari e delle diverse autorità competenti circa i funerali. Ho dato la disponibilità ovviamente all’uso della cattedrale - se vorranno - e spero di poter essere presente, se ci sarà una cerimonia comune, per poter portare direttamente la mia preghiera e il mio affetto a tutti.

D. - Sappiamo quanto anche Genova e il suo porto siano toccati dalla crisi economica. Certo, un incidente così non ci voleva. Il presidente della Regione Liguria ha detto: “Per Genova questo è veramente un colpo al cuore”.

R. - Sì. È un colpo al cuore perché sappiamo che per Genova, il porto è storicamente il cuore pulsante, ma anche nelle attuali circostanze, anche per il grande indotto che sempre porta con sè. Ma nello stesso tempo vorrei che questo fosse anche un momento di riscatto. Per questo prego il Signore, e auspico che tutti i genovesi sentano questa tragedia come un momento di riscatto per crescere nell’amore verso la propria città e verso il proprio porto che - ripeto - storicamente è il suo cuore. Un riscatto, perché si facciano ulteriori progressi in quello che è lo sviluppo, la solidità del porto e delle attività portuali con la partecipazione di tutti gli operatori perché da questa tragedia possa uscire una coscienza nuova da parte di tutti noi.







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