Siria: silenzio sul sequestro dei due vescovi ortodossi
C'è solo il silenzio sul sequestro dei vescovi ortodossi rapiti il 22 aprile scorso
nella periferia di Aleppo. Da settimane il patriarcato greco-ortodosso sta cercando
di stabilire contatti per iniziare una possibile trattativa e comprendere le ragioni
di questo gesto, che resta inspiegabile. Intervistato dall'agenzia AsiaNews, mons.
Jean Clement Jeanbart, arcivescovo greco-melchita di Aleppo, sottolinea che "si brancola
nel buio", "la situazione - spiega - è molto delicata, per ragioni di sicurezza il
patriarcato ortodosso mantiene il silenzio ed evita di fomentare false notizie". Per
il prelato l'unico elemento certo è che nessuno sa dove siano mons. Yohanna Ibrahim
e mons. Boulos Yaziji e i due sacerdoti rapiti in febbraio. "I cattolici - continua
- sono vicini ai loro fratelli ortodossi, con la preghiera e con la costante presenza
fisica e morale". Mons. Jeanbart esprime tutto il suo dolore per un Paese, una popolazione
e una città come Aleppo distrutta e martoriata dalla guerra, dalla fame, dalla disperazione.
"L'intera città soffre - racconta - la popolazione è stanca e afflitta". Il vescovo
spiega che le famiglie faticano a trovare viveri, carburante e anche gli altri beni
più elementari scarseggiano. La Chiesa tenta di aiutare tutti senza distinzioni. Grazie
alle donazioni, la comunità greco-melchita ha dato il via a un programma per sostenere
i nuclei familiari più poveri, con sussidi pari al 50% dello stipendio medio di un
operaio. A ciò si aggiunge la distribuzione quotidiana di viveri, assistenza medica
e la scuola gratuita per i bambini. Per il prelato "sacerdoti, vescovi e religiosi
hanno il compito di dare speranza alla gente e con aiuti materiali e attraverso parole
di conforto". "La popolazione è consapevole che la Chiesa non li illude con false
promesse". E da oggi, l'intero Paese è isolato anche per quanto riguarda le comunicazioni
internet, l'unico ponte che insieme ai cellulari permetteva un contatto con l'esterno.
Ancora da decifrare le cause del black-out. (R.P.)