2013-05-08 13:27:27

La preghiera del Papa per la Supplica di Pompei. Intervista con mons. Tommaso Caputo


Si è tenuta ieri mattina a Pompei la tradizionale preghiera della “Supplica alla Madonna del Rosario”, composta dal Beato Bartolo Longo. All’udienza generale, Papa Francesco ha invitato i fedeli ad unirsi “spiritualmente a questo popolare atto di fede e di devozione, affinché per intercessione di Maria, il Signore conceda misericordia e pace alla Chiesa e al mondo intero”. Sul valore della Supplica, Luca Collodi ha intervistato l’arcivescovo prelato di Pompei e delegato pontificio per il Santuario, mons. Tommaso Caputo:

R. - Il testo della Supplica è molto coinvolgente, lirico e musicale; la sua coralità è, allo stesso tempo, unica e unificante. È nata dal cuore di Bartolo Longo, ma in realtà, ognuno può sentirsene l’autore, in quanto racchiude tutti i dolori e le speranze della famiglia umana e dà voce all’amore che dalla terra si leva verso il cielo. Pregare la Madonna di Pompei con questa preghiera significa esprimere la propria identità di figli che si rivolgono a Lei, la Madre che Gesù ci ha dato in dono dall’alto della Croce: una figliolanza che fa intimi, familiari con Lei e con Dio.

D. - Il santuario di Pompei è noto anche per le sue numerose opere di carità fondate dal Beato Bartolo Longo. Qual è la situazione in questo momento di crisi?

R. - L'impegno di carità del Beato Bartolo Longo s'inscrive perfettamente nella grande stagione dei santi sociali dell'Ottocento italiano: san Giovanni Bosco, san Luigi Orione, Madre Cabrini, san Giuseppe Moscati, ecc. Le loro opere sono arrivate ai giorni nostri perché erano fondate sulla santità dei fondatori, sulla loro consapevolezza di essere strumenti nelle mani di Dio. Quello che hanno realizzato non era frutto di ipotesi, congetture, analisi di mercato o pianificazione, ma era quello che Dio chiedeva loro in quel momento. Sono stati docili alla voce di Dio ed hanno lottato per concretizzare ciò che avevano ideato. Le opere del beato Bartolo Longo sono un perfetto esempio di carità che ha superato i confini di Pompei, grazie al sostegno economico dei nostri benemeriti benefattori presenti in varie parti del mondo. Nel corso degli anni è cambiato e si è evoluto il ciclo delle diverse attività, ma non è mutato la dedizione e lo spirito con i quali si concretizza un’accoglienza che, aprendo le porte di casa, spalanca quelle del cuore: ecco il segreto ed anche, direi, l'asse portante delle nostre istituzioni. Anche alla carità è chiesta, in periodi particolari, una forma di “fantasia”. Con il mutare dei tempi, cambiano anche gli strumenti e i mezzi con cui poterla esercitare, senza farsi fermare dalla crisi. Contiamo sulla provvidenza che non manca mai e ci industriamo per mantenere aperte ed efficienti tutte la nostre opere.

D. - La Madonna di Pompei è nota in tutto il mondo ed ha devoti ad ogni latitudine…

R. - La devozione alla Madonna di Pompei è diffusa in tutto il mondo grazie soprattutto agli emigranti, ai quali, prima che si imbarcassero dal porto di Napoli, Bartolo Longo donava quadri della Madonna, assieme a corone del Rosario, immaginette e libretti di preghiere. Nel mondo sono nate, così, moltissime chiese, parrocchie e santuari dedicati alla Madonna di Pompei. Non si contano, poi, le Associazioni e le Confraternite a Lei dedicate. Negli Stati Uniti, in Canada, Brasile, Venezuela, Uruguay, Australia, ecc. e in tutte si organizzano numerose attività per promuovere il culto e la devozione alla Madonna. In Argentina, a Buenos Aires esiste il quartiere Nueva Pompeya. Qui, nel 1896, fu eretto un altare, sostituito, poi, nel 1900, dal Santuario de “Nuestra Señora de Pompeya”, retto dai frati minori cappuccini. Grazie alla nostra rivista, "Il Rosario e la Nuova Pompei", stampata in 250.000 copie in italiano e 25.000 in inglese, poi manteniamo i rapporti con tutti i devoti della Madonna di Pompei nel mondo. Voglio ricordare anche le Missioni Mariane del Rosario, svolte in tutta Italia e all'Estero. In anni recenti il Quadro della Madonna Pellegrina è tornato anche in Australia e Stati Uniti. Adesso si sta organizzando una Missione a Malta, dove sono stato per cinque anni Nunzio Apostolico.

D. - Pompei è sinonimo di Rosario. Qual è l'attualità di questa preghiera nell'Anno della Fede?

R. - Il Rosario è una preghiera antica, ma sempre nuova. Proprio dieci anni fa, il Beato Papa Giovanni Paolo II l'ha rilanciata, con la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, delineando la necessità di contemplare Cristo mettendosi alla scuola di Maria. Il Santo Padre ha riproposto alla Chiesa del Terzo Millennio il Rosario come vera scuola di preghiera, che porta i fedeli alla conoscenza del mistero cristiano. Affermava, infatti, che “ciò che è veramente importante è che il Rosario sia sempre più concepito e sperimentato come itinerario contemplativo”. Tale valenza contemplativa rappresenta una novità coraggiosa: il Rosario si configura – così come Maria – anche quale mistico pellegrinaggio verso Gesù, vero Dio e vero uomo. A duemila anni di distanza dall’Incarnazione del Verbo, la Chiesa del XXI secolo scopre nel volto di Cristo il suo tesoro, la sua vera gioia. L’uomo e la donna del tempo post-moderno hanno bisogno di respirare a pieni polmoni il buon profumo di Cristo per disintossicarsi, ritemprarsi ed ossigenarsi della genuina bellezza e bontà del Mistero! Questa preghiera dalla “fisionomia mariana, dal cuore cristologico”, è la vera forza di Pompei e deve diventare la forza dei fedeli di tutto il mondo, secondo l’esortazione dataci anche da Papa Benedetto XVI per l’Anno della Fede, confermata proprio in questi giorni dai ripetuti inviti di Papa Francesco a recitare il Rosario, soprattutto in famiglia.

D. - Papa Francesco ha subito dichiarato la sua devozione a Maria. Come avete accolto qui a Pompei la sua elezione?

R. - Papa Francesco è un vero dono di Dio alla Sua Chiesa. Sono bastati pochi gesti e i primissimi giorni di Pontificato per rendersi conto di una realtà che continua a confermarsi e a consolidarsi. Stiamo vivendo un tempo non solo prezioso, ma anche bello, con la misericordia del Signore posta al centro non solo del magistero, ma dello stesso passaggio - pur così inedito – di pontificato tra due autentici “uomini di Dio”. In occasione della Messa Crismale, assieme ai sacerdoti, ho inviato un messaggio al Papa Dopo aver ricordato il forte legame tra il santuario di Pompei e la Sede di Pietro, abbiamo assicurato a Papa Francesco la nostra fervida preghiera alla Vergine Maria perché, con la sua materna intercessione, Lo sostenga e Lo accompagni nel Suo servizio, che auspichiamo fecondo di opere dello Spirito per il bene della Chiesa e dell’umanità. Infine, abbiamo espresso la speranza di una Sua visita pastorale a Pompei, che è il Santuario del Papa, perché il Beato Bartolo Longo lo donò alla Santa Sede.

Ultimo aggiornamento: 9 maggio







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