Nigeria: dopo gli scontri a Baga, gli sfollati sono ancora senza casa
Migliaia di abitanti di Baga, nello Stato nord orientale di Borno, in Nigeria, sono
sfollati per paura di ulteriori scontri tra il gruppo radicale islamista Boko Haram
(Bh) e le truppe congiunte Nigeria-Niger-Ciad della Multi-National Task Force (Mnutf).
Secondo le stime della Croce Rossa nigeriana, negli scontri del 16 e 17 aprile sono
morte 187 persone, anche se le forze militari sostengono che i morti siano solo 37,
di cui 30 islamici, 6 civili e un soldato. Inoltre, stando alle recenti immagini satellitari
diffuse da Human Rights Watch (Hrw) 2275 case sono state completamente distrutte dagli
incendi e altre 125 gravemente danneggiate. Molti abitanti hanno incolpato i soldati
di aver dato fuoco alle case, ma i militari hanno contestato le accuse incolpando
Bh. La zona infatti è una roccaforte Bh e i funzionari militari hanno accusato i residenti
dello Stato di Borno di ospitare i membri Bh. Secondo Hrw, gli esponenti Bh hanno
ucciso molti abitanti dello Stato di Borno, creando un clima di terrore nell’area.
Il National Emergency Management Agency (Nema) e la Croce Rossa sono arrivate a Baga
8 giorni dopo l’incendio perchè hanno dovuto attendere il nullaosta dalle forze militari
che ritenevano la zona ancora troppo a rischio per gli operatori umanitari. Molti
degli abitanti sono ancora nei boschi dopo aver abbandonato le loro case in fiamme.
Temono che ci possano essere altri scontri a fuoco. Nema ha istituito un rifugio provvisorio
per 600 sfollati. Attualmente la maggior parte degli abitanti di Baga vivono di pesca
e agricoltura, visto che le sementi salvate sono state divorate dalle fiamme. Nella
regione semiarida nordorientale della Nigeria la stagione delle piogge inizia a maggio
e dura fino a settembre. (R.P.)