2013-05-07 16:08:17

Mons. Becciu: le Guardie Svizzere eredi di una grande tradizione di amore alla Chiesa


Eredi di un particolarissimo spirito di servizio ed emulatori di un’antica audacia. Queste sono le Guardie Svizzere Pontificie e mons. Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, lo ha sottolineato a chiare lettere lunedì mattina nel presiedere la commemorazione del sacrificio delle 147 Guardie Svizzere che nel 1527 caddero in difesa del Papa durante il Sacco di Roma. Siete “eredi di una grande tradizione di amore alla Chiesa e alla Santa Sede. È vostro compito continuare su questa strada”, ha affermato mons. Becciu, invitando le nuove reclute – secondo quanto riferito da L’Osservatore Romano – a inserirsi “in questa ininterrotta scia, che – ha indicato – vi richiama al vostro particolare e responsabile servizio nei confronti del Sommo Pontefice”. Con il giuramento, ha soggiunto ancora il presule, “vi impegnate ad assumere un compito profondamente cristiano, in quanto siete chiamati a dare testimonianza della vostra fede di fronte alle tante persone, pellegrini e turisti, che ogni giorno vengono in Vaticano”.

Nel pomeriggio, poi, si è svolto il giuramento delle 35 Guardie Svizzere, spostato a causa del maltempo dalla tradizionale collocazione del Cortile di S. Damaso nell’Aula Paolo VI. I soldati pontifici hanno giurato alzando la mano destra nel segno della Trinità e poggiando la sinistra sull’asta della bandiera, nelle tre lingue ufficiali: tedesco, francese e italiano. Alla cerimonia, oltre alle autorità vaticane e del Corpo militare pontificio, hanno preso parte tra gli altri il presidente della Confederazione elvetica, Ueli Maurer, e l’ambasciatore svizzero presso la Santa Sede, Paul Widmer.

Ultimo aggiornamento: 8 maggio







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