2013-05-06 13:07:13

Oggi il giuramento delle nuove Guardie Svizzere. Il Papa: "La fede è il tesoro più prezioso che avete"


Il Papa ha ricevuto in tarda mattinata le Guardie Svizzere pontificie, che oggi ricordano il sacrificio di 147 soldati del Corpo caduti nel “Sacco di Roma”, il 6 maggio 1527, nell’atto di difendere il Papa Clemente VII dall’assalto dei Lanzichenecchi. Nel pomeriggio si svolgerà in Vaticano il solenne giuramento di 35 reclute. Il Pontefice ha rinnovato il suo “grazie più sincero” per il “prezioso e generoso servizio” da loro svolto al Papa e alla Chiesa. “Ogni giorno – ha detto - posso sperimentare personalmente la dedizione, la professionalità e l’amore con cui svolgete la vostra attività. E di questo vi ringrazio! Ringrazio in modo particolare le vostre famiglie, che hanno benevolmente accolto la vostra scelta di vivere questo servizio in Vaticano e vi sostengono con il loro affetto e la loro preghiera”.

“In questa data – ha sottolineato - voi fate memoria del sacrificio delle Guardie Svizzere impegnate nella strenua difesa del Papa durante il “sacco di Roma”. Oggi non siete chiamati a questo gesto eroico, ma ad un’altra forma di sacrificio, anch’essa impegnativa: a mettere le vostre energie giovanili al servizio della Chiesa e del Papa. E per fare questo bisogna essere forti, animati dall’amore e sostenuti dalla fede in Cristo. Quest’anno la vostra festa si inserisce nel contesto dell’Anno della fede, che la Chiesa sta vivendo in tutto il mondo. Sono certo che la decisione di mettere anni della vostra vita al servizio del Papa non sia estranea alla vostra fede. Anzi, le motivazioni più profonde che vi hanno spinti qui a Roma hanno origine proprio nella vostra fede. Una fede che avete imparato in famiglia, coltivato nelle vostre parrocchie, e che manifesta anche l’attaccamento dei cattolici svizzeri alla Chiesa. Ricordatelo bene: la fede che Dio vi ha dato nel giorno del Battesimo è il tesoro più prezioso che avete! E anche la vostra missione al servizio del Papa e della Chiesa trova lì la sua sorgente: nella fede”.

Il Papa ha poi osservato che durante la permanenza a Roma, le Guardie Svizzere sono chiamate a testimoniare la fede “con gioia, e con la gentilezza del tratto. Com’è importante questo – ha esclamato - per tante persone che passano dalla Città del Vaticano! Ma è importante anche per coloro che lavorano qui per la Santa Sede, e lo è anche per me! La vostra presenza è un segno della forza e della bellezza del Vangelo, che in ogni tempo chiama i giovani a seguirlo. E vorrei anche invitarvi a vivere il periodo che trascorrete nella “Città eterna” con spirito di sincera fratellanza, aiutandovi gli uni gli altri a condurre una buona vita cristiana, che corrisponda alla vostra fede e alla vostra missione nella Chiesa. Sappiate essere attenti gli uni agli altri, ad accorgervi quando qualcuno di voi può avere un momento di difficoltà. Siate pronti ad ascoltarlo, a stargli vicino. Pregate gli uni per gli altri, e mettete in pratica nell’aiuto reciproco la comunione che attingete da Gesù nella santa Eucaristia”.

“La vostra specifica esperienza ecclesiale nel Corpo della Guardia Svizzera – ha proseguito - rappresenta un’occasione privilegiata per approfondire la conoscenza di Cristo e del suo Vangelo e per camminare alla sua sequela, quasi respirando, qui a Roma, la cattolicità della Chiesa. Quando alcuni di voi oggi giureranno di compiere fedelmente il servizio nella Guardia e altri rinnoveranno questo giuramento nel loro cuore, pensate che anche il vostro servizio è una testimonianza a Cristo, che vi chiama ad essere autentici uomini e veri cristiani, protagonisti della vostra esistenza. Uniti profondamente a Lui saprete affrontare con maturità gli ostacoli e le sfide della vita, nella ferma convinzione che, come ci ricorda la Liturgia della Veglia pasquale, il Signore risorto è «Re eterno che ha vinto le tenebre del mondo». Lui solo è la Verità, la Via e la Vita”.

Il Papa ha quindi concluso: “Care Guardie Svizzere, non dimenticate che il Signore cammina con voi: questo è un pensiero buono che fa bene all’anima. Non dimenticare che il Signore sempre lavora con noi, è sempre al vostro fianco per sostenervi, specialmente nei momenti di difficoltà e di prova. Vi auguro di cuore di sentire sempre la gioia e la consolazione della sua presenza luminosa e misericordiosa. Affido ciascuno di voi e il vostro prezioso servizio alla materna intercessione della Vergine Maria e dei vostri Santi Patroni; e di cuore imparto a voi, ai vostri familiari e a tutti i presenti la mia Benedizione, in segno di grande affetto e speciale gratitudine”.







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