Oggi il giuramento delle nuove Guardie Svizzere. Il Papa: "La fede è il tesoro più
prezioso che avete"
Il Papa ha ricevuto in tarda mattinata le Guardie Svizzere pontificie, che oggi ricordano
il sacrificio di 147 soldati del Corpo caduti nel “Sacco di Roma”, il 6 maggio 1527,
nell’atto di difendere il Papa Clemente VII dall’assalto dei Lanzichenecchi. Nel pomeriggio
si svolgerà in Vaticano il solenne giuramento di 35 reclute. Il Pontefice ha rinnovato
il suo “grazie più sincero” per il “prezioso e generoso servizio” da loro svolto al
Papa e alla Chiesa. “Ogni giorno – ha detto - posso sperimentare personalmente la
dedizione, la professionalità e l’amore con cui svolgete la vostra attività. E di
questo vi ringrazio! Ringrazio in modo particolare le vostre famiglie, che hanno benevolmente
accolto la vostra scelta di vivere questo servizio in Vaticano e vi sostengono con
il loro affetto e la loro preghiera”.
“In questa data – ha sottolineato - voi
fate memoria del sacrificio delle Guardie Svizzere impegnate nella strenua difesa
del Papa durante il “sacco di Roma”. Oggi non siete chiamati a questo gesto eroico,
ma ad un’altra forma di sacrificio, anch’essa impegnativa: a mettere le vostre energie
giovanili al servizio della Chiesa e del Papa. E per fare questo bisogna essere forti,
animati dall’amore e sostenuti dalla fede in Cristo. Quest’anno la vostra festa si
inserisce nel contesto dell’Anno della fede, che la Chiesa sta vivendo in tutto il
mondo. Sono certo che la decisione di mettere anni della vostra vita al servizio del
Papa non sia estranea alla vostra fede. Anzi, le motivazioni più profonde che vi hanno
spinti qui a Roma hanno origine proprio nella vostra fede. Una fede che avete imparato
in famiglia, coltivato nelle vostre parrocchie, e che manifesta anche l’attaccamento
dei cattolici svizzeri alla Chiesa. Ricordatelo bene: la fede che Dio vi ha dato nel
giorno del Battesimo è il tesoro più prezioso che avete! E anche la vostra missione
al servizio del Papa e della Chiesa trova lì la sua sorgente: nella fede”.
Il
Papa ha poi osservato che durante la permanenza a Roma, le Guardie Svizzere sono chiamate
a testimoniare la fede “con gioia, e con la gentilezza del tratto. Com’è importante
questo – ha esclamato - per tante persone che passano dalla Città del Vaticano! Ma
è importante anche per coloro che lavorano qui per la Santa Sede, e lo è anche per
me! La vostra presenza è un segno della forza e della bellezza del Vangelo, che in
ogni tempo chiama i giovani a seguirlo. E vorrei anche invitarvi a vivere il periodo
che trascorrete nella “Città eterna” con spirito di sincera fratellanza, aiutandovi
gli uni gli altri a condurre una buona vita cristiana, che corrisponda alla vostra
fede e alla vostra missione nella Chiesa. Sappiate essere attenti gli uni agli altri,
ad accorgervi quando qualcuno di voi può avere un momento di difficoltà. Siate pronti
ad ascoltarlo, a stargli vicino. Pregate gli uni per gli altri, e mettete in pratica
nell’aiuto reciproco la comunione che attingete da Gesù nella santa Eucaristia”.
“La
vostra specifica esperienza ecclesiale nel Corpo della Guardia Svizzera – ha proseguito
- rappresenta un’occasione privilegiata per approfondire la conoscenza di Cristo e
del suo Vangelo e per camminare alla sua sequela, quasi respirando, qui a Roma, la
cattolicità della Chiesa. Quando alcuni di voi oggi giureranno di compiere fedelmente
il servizio nella Guardia e altri rinnoveranno questo giuramento nel loro cuore, pensate
che anche il vostro servizio è una testimonianza a Cristo, che vi chiama ad essere
autentici uomini e veri cristiani, protagonisti della vostra esistenza. Uniti profondamente
a Lui saprete affrontare con maturità gli ostacoli e le sfide della vita, nella ferma
convinzione che, come ci ricorda la Liturgia della Veglia pasquale, il Signore risorto
è «Re eterno che ha vinto le tenebre del mondo». Lui solo è la Verità, la Via e la
Vita”.
Il Papa ha quindi concluso: “Care Guardie Svizzere, non dimenticate
che il Signore cammina con voi: questo è un pensiero buono che fa bene all’anima.
Non dimenticare che il Signore sempre lavora con noi, è sempre al vostro fianco per
sostenervi, specialmente nei momenti di difficoltà e di prova. Vi auguro di cuore
di sentire sempre la gioia e la consolazione della sua presenza luminosa e misericordiosa.
Affido ciascuno di voi e il vostro prezioso servizio alla materna intercessione della
Vergine Maria e dei vostri Santi Patroni; e di cuore imparto a voi, ai vostri familiari
e a tutti i presenti la mia Benedizione, in segno di grande affetto e speciale gratitudine”.