Ucraina: le Chiese cristiane chiedono la grazia per Yulia Timoshenko
“La Chiesa ha il dovere di appellarsi al perdono, alla misericordia e all’amore per
il prossimo”: scrivono così le Chiese cristiane dell’Ucraina in un appello congiunto,
siglato sabato scorso, in cui chiedono la concessione della grazia per Yulia Timoshenko,
l’ex premier condannata, nell’ottobre 2011, a sette anni di reclusione per abuso di
potere. L’appello è stato siglato dall’arcivescovo cattolico Petro Malchuk, titolare
della diocesi di Kyiv-Zhytomyr, insieme al Patriarca di Kiev, Filarete, e all’arcivescovo
maggiore greco-cattolico, Sviatoslav Schevchuk. La richiesta delle Chiese cristiane
arriva dopo che, il 30 aprile scorso, la Corte europea per i diritti umani ha definito
illegale la decisione delle autorità ucraine di sottoporre Yulia Timoshenko al carcere
preventivo durante il processo che l’ha portata in carcere. Secondo i giudici, si
è verificata una violazione del diritto dell’imputata a fare ricorso contro la detenzione.
Tuttavia, la Corte di Strasburgo non ha riconosciuto che l’ex premier sia stata sottoposta
ad un trattamento inumano e degradante. Intanto, l’avvocato della Timochenko ha chiesto
l’immediato rilascio della sua assistita. (I.P.)