Papa Francesco: Maria è la madre che ci insegna ad essere liberi e a fare scelte buone
e definitive
Essere liberi non vuol dire fare ciò che si vuole, seguire le mode del tempo, passare
da un’esperienza ad un’altra, rimanendo adolescenti tutta la vita. Libertà vuol dire
fare scelte buone e definitive nella vita, come Maria. Così Papa Francesco, sabato
sera, al termine della recita del Rosario nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore
nel primo sabato del mese mariano. Prima della celebrazione il Santo Padre con il
bacio del Crocifisso ha preso possesso della Basilica Liberiana, salutato dall’arciprete
il cardinale Santos Abril y Castelló. Il servizio di Paolo Ondarza:
Papa Francesco
torna a pregare Maria Salus Populi Romani, l'immagine della Vergine cara alla
città di Roma e conservata nel più antico tempio mariano d'occidente, la Basilica
di Santa Maria Maggiore e posta per l'occasione sopra l'altare. Era già accaduto lo
scorso 14 marzo a poche ore dall’elezione al Soglio Pontificio quando volle porre
sotto la benedizione della Madre di Dio il ministero ricevuto. Questa volta nel primo
sabato del mese mariano il Santo Padre prende possesso della Basilica Liberiana e,
recitando i misteri gaudiosi del Rosario, indica nella Madonna la mamma che dona salute
ai propri figli. Come una madre, Maria, – spiega il Pontefice – “ci aiuta a crescere,
ad affrontare la vita, ad essere liberi”. Crescere vuol dire non cedere alla pigrizia
derivante dal benessere, dalla vita comoda, significa prendersi responsabilità, tendere
a grandi ideali:
"La Madonna fa proprio questo con noi, ci aiuta a crescere
umanamente e nella fede, ad essere forti e non cedere alla tentazione dell’essere
uomini e cristiani in modo superficiale, ma a vivere con responsabilità, a tendere
sempre più in alto".
Come una madre, Maria insegna a non evitare i problemi
e le sfide della vita, come se questa fosse un’autostrada senza ostacoli. La Vergine
ha conosciuto momenti non facili e – prosegue Papa Francesco - aiuta i suoi figli
a guardare con realismo i problemi, a non perdersi in essi, a saperli superare:
"Una
vita senza sfide non esiste e un ragazzo o una ragazza che non sa affrontarle mettendosi
in gioco, è senza spina dorsale!".
Infine Maria, donna del sì, libero e
incondizionato alla chiamata del Signore, da buona mamma aiuta i suoi figli ad essere
liberi:
"Ma cosa significa libertà? Non è certo fare tutto ciò che si vuole,
lasciarsi dominare dalle passioni, passare da un’esperienza all’altra senza discernimento,
seguire le mode del tempo; libertà non significa, per così dire, buttare tutto ciò
che non piace dalla finestra. La libertà ci è donata perché sappiamo fare scelte buone
nella vita!".
Da qui l’esortazione di Papa Francesco a non aver paura delle
scelte definitive in un tempo in cui è forte la seduzione della provvisorietà:
"Siamo
vittime di una tendenza che ci spinge alla provvisorietà… come se desiderassimo rimanere
adolescenti per tutta la vita! Non abbiamo paura degli impegni definitivi, degli impegni
che coinvolgono e interessano tutta la vita! In questo modo la nostra vita sarà feconda!".
Maria
– conclude il Santo Padre - ci insegna ad essere aperti alla vita, fecondi di bene,
di gioia, di speranza, segni e strumenti di vita. Papa Francesco ha quindi ringraziato
per le parole indirizzategli l’arciprete della Basilica Liberiana, cardinale Santos
Abril y Castelló, "fratello e amico, la cui amicizia nacque in quel Paese alla fine
del mondo". Al termine della celebrazione infine il saluto fuori programma alla
città di Roma sul sagrato di Santa Maria Maggiore:
"Fratelli e sorelle,
buonasera! Grazie tante per la vostra presenza nella casa della Mamma di Roma, della
Nostra Madre! Viva la Salus Populi Romani, viva la Madonna che
e' la nostra mamma e ci sostiene! Viva la Madonna! Io prego per voi ma voi pregate
per me che ne ho bisogno. Vi auguro una buona domenica! Arrivederci!".