In Venezuela è scontro aperto tra Maduro e Capriles
Resta alta la tensione in Venezuela dopo le elezioni che hanno decretato la vittoria
di misura di Maduro, delfino di Chavez. L’opposizione è ancora sul piede di guerra
e in questo scenario la Conferenza episcopale del Paese ha espresso la sua disponibilità
a facilitare il dialogo tra le parti. Dalla Chiesa locale giunge anche l’invito a
risolvere “i gravi problemi” che affliggono il Paese. Il servizio di Francesca
Ambrogetti:
Il
presidente Nicolas Maduro ha accusato l’opposizione di preparare un colpo di Stato.
Il giorno prima, Enrique Capriles, il candidato sconfitto, aveva presentato un ricorso
ufficiale per impugnare il risultato del 14 aprile, e chiesto un referendum per indire
nuove elezioni. Ha anche annunciato un viaggio in diversi Paesi per denunciare il
furto elettorale, di cui sostiene, essere stata vittima l’opposizione. Le sue parole
nel corso di una conferenza stampa teletrasmessa sono state interrotte per mettere
in onda il discorso dell’erede di Hugo Chavez. Maduro ha ribadito agli attacchi contro
destra e borghesia che – ha detto – vorrebbero destituirlo o ucciderlo. Come autore
di un complotto contro la sua vita, ha identificato l’ex presidente della Colombia
Alvaro Uribe e ha affermato di avere le prove per dimostrare queste accuse. “Ma se
dovesse succedermi qualcosa – ha aggiunto Maduro – sarebbe impossibile controllare
popolo e forze armate che scenderebbero in piazza per difendere la patria e la pace”.