2013-05-04 11:33:12

Il card. Abril y Castelló: il Papa a Santa Maria Maggiore per porre il Pontificato ai piedi della Madonna


“Chiediamo alla Vergine Maria che ci insegni a vivere la nostra fede nelle azioni di ogni giorno, e a dare più spazio al Signore”: questo il nuovo tweet lanciato stamani dal Papa, che questa sera alle 18.00, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, presiederà la preghiera del Santo Rosario nel primo sabato del mese. Ascoltiamo, in proposito, il cardinale Santos Abril y Castelló, arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, al microfono di Sergio Centofanti:RealAudioMP3

R. - Il Santo Padre ha invitato i fedeli a recitare la preghiera del Santo Rosario pregando per tutte le intenzioni della Chiesa, a recitarlo anche in famiglia - come ha in detto in questi giorni - in maniera tale da consolidare l’unità della famiglia e far sì che il bene spirituale sia anche bene sociale e familiare, bene di convivenza.

D. - Il Papa è già venuto a Santa Maria Maggiore il 14 marzo scorso per ringraziare la Madonna all’indomani della sua elezione. Lei che ricordo ha?

R. - Ha voluto recarsi in visita alla Basilica non soltanto per un ringraziamento alla Madonna ma - come mi disse personalmente – per fare un atto di affidamento, per porre ai piedi della Madonna il suo Pontificato. È venuto per chiedere la protezione e l’aiuto della Madonna, lui che è un Papa molto mariano. Ho avuto modo di conoscerlo bene quando ero nunzio in Argentina. So che andava molto spesso a visitare il Santuario nazionale della Madonna di Luján e non era la prima volta che visitava la Salus populi romani. Ma trovandosi a Roma, ha voluto recarsi al Santuario. Questa visita, a noi personalmente, ci ha dato una grande gioia soddisfazione, e ci ha dato modo di poter unirci al Santo Padre ad appena poche ore dalla sua elezione. Ed è stato molto significativo e molto bello.

D. - Che cosa chiedere a Maria in questo tempo difficile?

R. - Credo che bisogna chiedere molto, attraverso la sua intercessione, affinché ogni giorno aiuti la Chiesa a poter vivere in maniera più viva e più responsabile l’esigenza della vita cristiana di consolidare la fede. Siamo nell’Anno della Fede e pertanto è importante consolidare questa fede nel popolo cristiano seguendo le direttive che furono già tracciate in maniera molto chiara durante il tempo delle discussioni e nelle decisioni del Concilio Vaticano II. Rimane ancora molto da mettere in pratica, ha detto il Santo Padre. Credo quindi che questo consolidamento della fede sia importante, in maniera tale che vivendo all’interno della Chiesa in profondità, in maniera responsabile e convinta la propria fede, saremo capaci di dare anche la testimonianza a tutto il mondo dei valori che la Chiesa porta, valori profondi che il cristianesimo propone e su cui, se anche le nostre società si fondassero, credo, potremmo risolvere molti dei problemi che purtroppo oggi stiamo lamentando.

D. - Come vivere il Rosario come una preghiera vera ed autentica e non una preghiera ripetitiva?

R. - Questo è un problema che si è sempre presentato. Bisogna tener presente che il Rosario – e questo è molto importante - non è soltanto l’enunciazione di un Mistero. E’ vero, il Padre Nostro, l’Ave Maria si ripetono… ma è un momento di meditazione di questi misteri centrali della nostra fede che vengono contemplati nel Rosario. Fare un po’ di meditazione insieme alla Madonna chiedendo la sua protezione ed il suo aiuto per noi e per tutta la Chiesa. Se si recita questo Rosario un po’ meditato, questo ci porta un po’ più in profondità verso la parte essenziale della nostra fede, verso l’amore per la Chiesa e all’apertura dei bisogni della Chiesa, non soltanto per pregare per noi ma anche per tutti gli altri in spirito ecclesiale.







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