Quella della Confraternite
è una tradizione antichissima che conserva però, anche oggi, un’insospettabile vitalità
pastorale e grande efficacia come occasione di evangelizzazione. Lo dimostrano le
"Giornate delle Confraternite e della Pietà popolare" che da
venerdì 3 a domenica 5 maggio radunano a Roma più di cinquantamila confratelli, provenienti
dall'Italia e dal mondo, in rappresentanza di migliaia di sodalizi, di origine anche
medievale. Momento culminante del pellegrinaggio, ideato dal Pontificio
Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione nell'ambito dell'Anno
della Fede, sarà la Messa di domenica 5 maggio in piazza San Pietro presieduta da
Papa Francesco. “Le confraternite sono veri e propri presidi della fede che si
identificano con la cultura e le tradizioni di un paese. Le tutelano e le rivitalizzano”
commenta mons. Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli e assistente ecclesiastico
della Confederazione delle Confraternite italiane. Il valore di queste
espressioni di devozione e pietà popolare è evidente sia in termini quantitativi -
sono circa seimila le Confraternite oggi in Italia per un milione e mezzo circa di
confratelli - sia qualitativi, per la semplicità con cui viene vissuta la fede in
queste comunità e per la generosità e la solidarietà che esprimono. Come spiega ai
nostri microfoni Francesco Antonetti, biologo, che - come volontario - presiede
la Confederazione italiana, non bisogna dunque fermarsi agli aspetti esteriori,
ai costumi, alle processioni, ai cori confraternali, ritenendoli momenti di folklore
o mascherate anacronistiche. Bisogna coglierne il profondo aspetto simbolico – oggi
spesso ignorato - e andare oltre per sottolineare il valore formativo, di carità e
testimonianza, di quella che resta la più ampia e antica realtà di aggregazione laicale
in Italia. (A cura di Fabio Colagrande)