Inizierà il prossimo 5 giugno a Baghdad il primo Sinodo della Chiesa caldea convocato
dal nuovo patriarca Louis Raphaël I Sako, eletto lo scorso 31 gennaio. L'agenda dell'Assemblea
sindale è più che impegnativa. Diversi i punti all'ordine del giorno: le nomine di
vescovi nelle numerose sedi episcopali caldee rimaste vacanti in Iraq, in Medio Oriente
e nei Paesi occidentali; la formazione dei sacerdoti; la stesura definitiva di un
“Diritto proprio” della Chiesa caldea da sottoporre al consenso della Sede apostolica;
l'aggiornamento e l'armonizzazione dei riti liturgici celebrati in maniera non uniforme
nelle varie diocesi; lo studio di misure concrete per arginare il fenomeno della migrazione
e incoraggiare i cristiani a rimanere nella propria terra d'origine o a farvi ritorno.
Per invocare il buon esito dell'imminente Sinodo, il patriarca Sako ha chiesto alle
diocesi, alle parrocchie e ai monasteri caldei di tutto il mondo di recitare una apposita
preghiera durante la messa domenicale, dopo le preghiere dei fedeli. Nella supplica
si invoca il Padre Onnipotente di essere aiutati “ad amare la nostra Chiesa Caldea
così come è, in tutte le sue varietà e differenze, nella sua grandezza come nella
sua debolezza”. Davanti alle “tempeste” che “soffiano contro la barca in cui ci troviamo”,
tutti i cristiani caldei sono chiamati a invocare “la potenza del tuo Spirito Santo,
per aiutarci a riscoprire la tua presenza nella nostra realtà quotidiana e a suscitare
in noi tutte le vocazioni necessarie per costruire la tua Chiesa”. “Il patriarca Louis
Raphaël I Sako” ribadisce all'agenzia Fides padre Albert Hisham Zarazeer, responsabile
della comunicazione per il patriarcato di Antiochia dei caldei – ha mantenuto la sua
ferma intenzione di convocare a Baghdad il prossimo Sinodo anche per dare un segno
di incoraggiamento a tutte le persone che qui sono stanche delle continue sofferenze”.
(R.P.)