Benedetto XVI rientra nel pomeriggio in Vaticano, ad attenderlo Papa Francesco
Benedetto XVI torna oggi in Vaticano dopo il soggiorno di due mesi a Castel Gandolfo.
Il Papa emerito dimorerà nel convento "Mater Ecclesiae", recentemente ristrutturato,
come ha ricordato nei giorni scorsi padre Federico Lombardi, direttore della Sala
Stampa Vaticana, che sulla salute di Benedetto XVI aveva precisato: “è un uomo anziano,
indebolito dall'età, ma non ha nessuna malattia”. Ce ne parla Benedetta Capelli:
E’ il giorno
del rientro in Vaticano per Benedetto XVI. Nel pomeriggio di oggi, intorno alle 16.30,
il Papa emerito partirà in elicottero dal Palazzo apostolico di Castel Gandolfo dove
ha risieduto negli ultimi due mesi. Da questo pomeriggio, dunque, abiterà nel monastero
“Mater Ecclesiae”, ristrutturato dal novembre 2012. Con lui risiederanno il suo segretario,
il prefetto della Casa Pontificia, mons. Georg Gaenswein, e le quattro "memores Domini"
che lo hanno accompagnato in questi anni. Sarà Papa Francesco ad accoglierlo intorno
alle 16.50 nel monastero voluto oltre vent’anni fa da Giovanni Paolo II e che ha ospitato,
in questo arco di tempo, quattro tra i più noti ordini claustrali: clarisse, carmelitane
scalze, benedettine ed infine le visitandine.
Il 28 febbraio scorso, giorno
dell’inizio della Sede vacante, Benedetto XVI aveva salutato i tanti fedeli che lo
avevano accolto a Castel Gandolfo definendosi “un semplice pellegrino”, giunto all’ultima
tappa della sua esistenza, ma sempre vicino alla Chiesa con il cuore, l’amore e la
preghiera. Preghiere assicurate anche al nuovo Pontefice – Papa Francesco – che ha
incontrato il 23 marzo scorso sempre a Castel Gandolfo. Un incontro storico tra “fratelli”,
segnato dall’affetto, un momento di profondissima comunione. In questo tempo non sono
mancati i colloqui telefonici come in occasione – il 16 aprile – del compleanno di
Benedetto XVI. Papa Francesco gli ha rivolto gli auguri, mentre in mattinata, nella
cappellina di Santa Marta, aveva offerto la messa per il Papa emerito “perché il Signore
sia con lui – aveva detto – lo conforti e gli dia molta consolazione”. Tre giorni
più tardi, una nuova chiamata, nella Solennità di San Giuseppe, giorno dell’onomastico
di Joseph Ratzinger.