2013-05-01 13:13:18

Il cardinale Caffarra celebra la Messa nelle fabbriche distrutte dal terremoto


A un anno dal sisma la festa di San Giuseppe lavoratore ha un sapore particolare in Emilia. L’economia è piegata non solo dalla crisi ma anche dalle distruzioni del terremoto. L’arcivescovo di Bologna, il cardinale Carlo Caffara, ha presieduto una Messa in provincia di Ferrara nella fabbrica della “Ceramica Sant’Agostino”, una dalle più danneggiate dalle scosse del maggio scorso. Luca Tentori. RealAudioMP3

“In questo luogo, duramente colpito dal sisma, avete dimostrato una volontà di ricostruzione più forte di ogni avversità perché il lavoro potesse riprendere. Avete dato una grande testimonianza di coraggio e di vera solidarietà”. Con queste parole il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, si è rivolto a quanti erano presenti alla Messa di questa mattina alla “Ceramica Sant’Agostino”, uno dei più grandi impianti di piastrelle dell’omonimo comune ferrarese. Un anno fa le scosse devastarono interi capannoni e le macerie intrappolarono a pochi metri di distanza dalla nuova struttura in cui è stata celebrata l’Eucaristia due lavoratori del turno di notte. A loro, e a tutte le vittime del sisma, la preghiera di suffragio in questa giornata. La riflessione dell’arcivescovo di Bologna nell’omelia ha focalizzato il senso cristiano del lavoro. “Nei sistemi economici il lavoro umano non è e non va considerato come gli altri fattori. Ha una sua inviolabile originalità – ha detto il cardinale Caffarra -. Se un sistema economico venisse pensato e realizzato prescindendo dal lavoro o comunque non mettendo il lavoro al primo posto, sarebbe un sistema semplicemente disumano”. L’industria in questa ampia e produttiva fetta di pianura padana è ripartita a macchia di leopardo. Alcuni non ce l’hanno fatta a rimettersi in piedi mentre altri hanno ripreso ma ancora zoppicano e vedono un futuro incerto. A raccogliere le preoccupazioni della sua gente don Gabriele Porcarelli, parroco di Sant’Agostino:

“Il mercato non aspetta, non ci sono gesti di amicizia, di attenzione. Il mercato va sempre avanti e le nostre aziende che sono in difficoltà fanno fatica a portare avanti il lavoro o a trovare nuovi lavori. Io spero che, da questo punto di vista, ci sia un segnale concreto anche da parte di chi ci governa perché davvero queste aziende hanno bisogno di far ripartire la loro attività per offrire alle famiglie lavoro, e perché le famiglie continuino la loro vita quotidiana”.







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