Il cardinale Caffarra celebra la Messa nelle fabbriche distrutte dal terremoto
A un anno dal sisma la festa di San Giuseppe lavoratore ha un sapore particolare in
Emilia. L’economia è piegata non solo dalla crisi ma anche dalle distruzioni del terremoto.
L’arcivescovo di Bologna, il cardinale Carlo Caffara, ha presieduto una Messa in provincia
di Ferrara nella fabbrica della “Ceramica Sant’Agostino”, una dalle più danneggiate
dalle scosse del maggio scorso. Luca Tentori.
“In questo luogo,
duramente colpito dal sisma, avete dimostrato una volontà di ricostruzione più forte
di ogni avversità perché il lavoro potesse riprendere. Avete dato una grande testimonianza
di coraggio e di vera solidarietà”. Con queste parole il cardinale Carlo Caffarra,
arcivescovo di Bologna, si è rivolto a quanti erano presenti alla Messa di questa
mattina alla “Ceramica Sant’Agostino”, uno dei più grandi impianti di piastrelle dell’omonimo
comune ferrarese. Un anno fa le scosse devastarono interi capannoni e le macerie intrappolarono
a pochi metri di distanza dalla nuova struttura in cui è stata celebrata l’Eucaristia
due lavoratori del turno di notte. A loro, e a tutte le vittime del sisma, la preghiera
di suffragio in questa giornata. La riflessione dell’arcivescovo di Bologna nell’omelia
ha focalizzato il senso cristiano del lavoro. “Nei sistemi economici il lavoro umano
non è e non va considerato come gli altri fattori. Ha una sua inviolabile originalità
– ha detto il cardinale Caffarra -. Se un sistema economico venisse pensato e realizzato
prescindendo dal lavoro o comunque non mettendo il lavoro al primo posto, sarebbe
un sistema semplicemente disumano”. L’industria in questa ampia e produttiva fetta
di pianura padana è ripartita a macchia di leopardo. Alcuni non ce l’hanno fatta a
rimettersi in piedi mentre altri hanno ripreso ma ancora zoppicano e vedono un futuro
incerto. A raccogliere le preoccupazioni della sua gente don Gabriele Porcarelli,
parroco di Sant’Agostino:
“Il mercato non aspetta, non ci sono gesti di
amicizia, di attenzione. Il mercato va sempre avanti e le nostre aziende che sono
in difficoltà fanno fatica a portare avanti il lavoro o a trovare nuovi lavori. Io
spero che, da questo punto di vista, ci sia un segnale concreto anche da parte di
chi ci governa perché davvero queste aziende hanno bisogno di far ripartire la loro
attività per offrire alle famiglie lavoro, e perché le famiglie continuino la loro
vita quotidiana”.