2013-04-30 12:24:07

Venezuela: al via il riconteggio dei voti ma per Capriles è una farsa


Il Consiglio nazionale elettorale (Cne) ha iniziato la procedura per verificare il 46% delle schede relative alle presidenziali del 14 aprile, ovvero la percentuale non rivista, come da prassi, lo stesso giorno del voto. Secondo la legge vigente in Venezuela, infatti, il 54% è stato sottoposto a verifica alla chiusura dei seggi e in base al responso all’indomani il chavista Nicolás Maduro è stato proclamato vincitore con un distacco sul rivale inferiore ai due punti percentuali. È stato il candidato uscito sconfitto, il conservatore Henrique Capriles, a sollecitare il controllo, rifiutandosi finora di ammettere la sconfitta, ma pretendendo la revisione dei registri di votazione; un’opzione che il Cne ha respinto poiché “non prevista dall’ordinamento giuridico”. In un clima di tensione - riferisce l'agenzia Misna - la procedura di verifica è cominciata con una riunione tecnica a cui l’opposizione non ha partecipato. Oggi è in programma la scelta del campione del 46% delle urne che saranno effettivamente controllate a partire dal 6 maggio: saranno aperte le casse, contate le schede, comparati i risultati del conteggio con il verbale del conteggio elettronico; in aggiunta si dovrà verificare anche se il numero degli elettori che hanno siglato i registri coinciderà con quello dei voti espressi, ma non saranno controllati i registri stessi – come chiedeva Capriles – contenenti firme e impronte di ogni avente diritto. Si stima che le operazioni dureranno almeno fino all’inizio di giugno. Capriles, che ha denunciato numerose irregolarità ai suoi danni senza finora, tuttavia, esibirne pubblicamente le prove, ha definito “una farsa” la verifica del Cne poiché “non dà accesso ai registri di votazione, l’unico strumento che personalizza il suffragio”. Il candidato dell’opposizione ha confermato l’intenzione di impugnare il risultato delle elezioni presso il Tribunale supremo di giustizia (Tsj). Le violenze seguite alla proclamazione di Maduro presidente eletto, il 15 aprile, hanno provocato almeno nove morti; vittime di cui il governo attribuisce la responsabilità ai sostenitori di Capriles. (R.P.)







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