Dal Senato sì al nuovo Governo. Letta incontra la Merkel: l'Europa deve fare politiche
di crescita
Dopo il sì della Camera, il governo di Enrico Letta martedì ha ottenuto un’ampia fiducia
anche al Senato ed è ora nel pieno delle sue funzioni. Non ci sono alternative allo
stare insieme, ha detto il nuovo premier, ricordando però che la situazione resta
di “grandissima difficoltà”: bisogna cercare soluzioni comuni. Con la tappa di Berlino
il premier ha poi iniziato un tour europeo che lo ha portato anche a Parigi e Bruxelles.
Ma sul fronte interno c’è stato subito un primo nodo da sciogliere. Servizio di Giampiero
Guadagni: E’
stato uno dei temi più controversi dell’ultima campagna elettorale e ora è la prima
grana del governo Letta. L’Imu sulla prima casa rischia di dividere subito la nuova
maggioranza. Il premier ribadisce: stop a giugno, in attesa della riforma. Una precisazione
la sua dopo che alcuni ministri del Pd avevano parlato non di abolizione, ma di semplice
proroga, provocando la reazione di Berlusconi che avverte: senza cancellazione e restituzione
di quanto versato nel 2012, noi non ci stiamo. Sulla vicenda è intervenuta anche l’Unione
europea, che lancia un monito: gli obiettivi di bilancio per l'Italia non cambiano
e il nuovo governo dovrà dire come intende rispettarli senza nuovo indebitamento.
L'Italia rispetterà gli impegni sui conti pubblici, ma le modalità le decide autonomamente,
ha risposto stasera Enrico Letta in conferenza stampa a Berlino dopo il colloquio
con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Letta conferma la linea europeista del suo
esecutivo, ma all’Europa chiede di allentare il patto di stabilità per coniugare rigore
e crescita. La Merkel promette collaborazione con il nuovo governo, riconosce che
l’Italia ha fatto un pezzo di strada e infine ribadisce: crescita e consolidamento
sono due facce della stessa medaglia.