Ancora attentati in Iraq: almeno 22 morti in attacchi soprattutto contro sciiti
Oltre 20 persone sono rimaste uccise ieri in Iraq e oltre 90 ferite in una nuova serie
di attentati. In particolare è stata presa di mira la comunità sciita, e c’è stato
poi un attacco contro un posto di blocco dell'esercito. L'attentato più grave è avvenuto
a Mahmudiya, 30 chilometri a sud di Baghdad, dove un'autobomba è saltata in aria vicino
ad un santuario sciita uccidendo otto persone e ferendone 24. Il servizio di Barbara
Schiavulli:
Scioglimento
del Parlamento, dimissione del governo guidato dal premier sciita Nuri Al Maliki e
nuove elezioni: è la proposta del presidente del Parlamento, il sunnita Osama al Nujaifi
per risolvere la crisi politica irachena. Uno stato di emergenza che si consuma nei
palazzi e non trova vie d’uscita nelle strade, dove la guerriglia tra sunniti e sciiti
si fa ogni giorno più accesa. Decine i morti di ieri per attentati al centro-sud del
Paese, con due autobombe al mercato di Amara, un’altra nella città santa di Kerbala
e ancora nella città di Diywaniya, dove un’auto imbottita di esplosivo è saltata vicino
all’università. Morti che si aggiungono agli oltre 200 della settimana scorsa. Da
oggi per 48 ore resterà chiuso il confine giordano; un’azione punitiva contro le manifestazioni
anti-governo dei sunniti della zona che vivono di commercio con la Giordania.