2013-04-29 08:30:50

Venezuela: Capriles contesta in Tribunale elezione Maduro


In Venezuela, Henrique Capriles, sconfitto di misura nelle recenti elezioni presidenziali, impugnerà il risultato del voto in tribunale. L’esponente dell’opposizione ha annunciato che contesterà “con tutte le prove a sostegno” l’elezione di Nicolas Maduro, successore del defunto presidente Hugo Chavez. I due leader hanno convocato manifestazioni di piazza per il prossimo 1° maggio a Caracas. Si temono disordini. Davide Maggiore ha chiesto un’analisi della situazione a Roberto Da Rin, esperto di America Latina del “Sole 24 Ore”:RealAudioMP3

R. - E’ impossibile prevedere cosa possa succedere in Venezuela. Questi 240 mila voti di scarto con cui Maduro ha battuto Capriles sono pochi e quindi le tensioni si susseguono. L’annullamento delle elezioni mi sembra uno scenario piuttosto improbabile, dato che in quasi tutti i Paesi latinoamericani ci sono sempre contestazioni sulla regolarità del voto e mai - negli ultimi 15 anni - si è andati a una nuova tornata elettorale, che screditerebbe completamente i candidati e il sistema politico.

D. - Entrambi i candidati hanno convocato manifestazioni di piazza per il prossimo primo maggio: Maduro si è detto preoccupato per nuove violenze. Si va verso dei disordini?

R. - Questo non lo possiamo escludere, in effetti, perché la contrapposizione tra i due schieramenti è forte, è netta. La società venezuelana, da molti anni, è spaccata in due: chavisti e antichavisti. Quindi non possiamo escludere che ci possa essere un aumento della violenza e degli scontri.

D. - E’ improbabile un annullamento delle elezioni: dunque, concretamente, cosa può aspettarsi di ottenere Capriles?

R. - Capriles può effettivamente negoziare, all’interno del governo di Maduro, delle posizioni che diano spazio anche all’opposizione. Quindi tutto questo potrebbe essere semplicemente lo specchio di una nuova strategia dell’opposizione, che cerca di guadagnare spazio all’interno di un governo, che sarebbe un governo di Maduro, però con personaggi in qualche modo non del tutto sgraditi anche all’opposizione.

D. - Il Paese è diviso, ma sembra non essere completamente unito anche il partito di Nicolas Maduro…

R. - Potrebbero esserci, in effetti, problemi perché ci sono delle correnti. Di certo la Compagnia nazionale - Pdvsa - e l’esercito sono i due principali centri di potere all’interno della società venezuelana e quindi due aree nelle quali si negozieranno delle posizioni chiave e in cui ciascuno vorrà rivendicare una quota di potere.

D. - Quali effetti può avere l’instabilità del Venezuela sui Paesi circostanti?

R. - Se la tensione all’interno del Paese dovesse esplodere, sarebbe una fonte di instabilità enorme all’interno della regione. Va detto che ci sono, ormai, democrazie consolidate: quindi il Brasile non avrebbe interesse ad avere un ‘vicino di casa’ in cui c’è una situazione esplosiva; Negli altri Paesi latinoamericani sono state effettuate di recente elezioni regolari: quindi diciamo che non ci sono pericoli di contagio. Direi che nessuno si avvantaggerebbe di una conflittualità all’interno del Venezuela.







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