Venerdì 3 maggio alle ore 21:00 (con replica il 4/5 alle 4:00) “La Voce Umana” di
Paolo Di Nicola ricorda Piero De Palma, morto il 5 aprile scorso all’età di ottantotto
anni. Piero De Palma era un tenore noto ai melomani più che al grande pubblico per
essere stato un eccellente interprete di ruoli secondari, le cosiddette parti da “caratterista”:
quelle figure che nell’opera lirica non delineano veri e propri protagonisti, ma personaggi
dai sentimenti e atteggiamenti semplici e a volte unidirezionali che però risultano
indispensabili alla creazione e allo sviluppo delle relazioni con gli altri ruoli.
Ascolteremo Piero De Palma quale interprete di Cassio nell’«Otello» di Verdi (l’elegante
rubacuori antagonista del Moro), di Spoletta nella «Tosca» di Puccini (l’untuoso e
bigotto sgherro del barone Scarpia) di Pong nella «Turandot» sempre di Puccini (il
cinico Gran Cuciniere di corte, capace anche di sentimenti umani come la nostalgia),
di Wagner nel «Mefistofele» di Boito (l’allievo pragmatico e individualista di un
Faust invece aperto al trascendente e all’incontro con l’altro) e per finire interprete
dell’Abate di Chazeuil nell’«Adriana Lecouvreur» di Cilea (il cicisbeo della principessa
di Bouillon ma anche il complice accondiscendente del di lei marito). Ascolteremo
Piero De Palma pure nei panni di due messaggeri verdiani che provengono dall’«Aida»
e dalla «Luisa Miller»; due classici ruoli da “comprimario” che sono ugualmente parti
operistiche necessarie alla svolgersi del dramma ma non preponderanti come quelle
da “caratterista”, avendo tratti psicologici meno lampanti e variegati.