Mali: la situazione migliora ma rimane il dramma di sfollati e rifugiati
“La Commissione per il Dialogo e la Riconciliazione ha già iniziato il suo lavoro,
le condizioni di sicurezza sono migliorate e l’amministrazione civile sta riprendendo
le sue funzioni nelle città del nord liberate dalla presenza dei gruppi armati”. Sono
questi i segnali di speranza riferiti all’agenzia Fides da don Edmond Dembele, segretario
generale della Conferenza episcopale del Mali. Le truppe francesi insieme a quelle
maliane e dei Paesi dell’Africa occidentale hanno ormai preso il controllo di gran
parte del nord del Mali. I diversi gruppi jihadisti che le occupavano si sono dispersi
nelle zone desertiche del Mali o si sono dirette all’estero. Secondo la stampa internazionale
vi sarebbero appartenenti a questi gruppi, provenienti dal Mali, dietro gli ultimi
attentati avvenuti in Libia, in particolare quello che ha colpito l’ambasciata francese
di Tripoli. “Qui in Mali si pensa in effetti che questi attentati siano la prova che
i gruppi jihadisti fuggiti dal nostro Paese si siano rifugiati in Libia” dice don
Dembele. “Ma la nostra preoccupazione principale al momento è la ricostruzione del
Mali” aggiunge il sacerdote. “Uno dei problemi urgenti è quello dei rifugiati e degli
sfollati. L’aiuto per gli sfollati interni diminuisce di giorno in giorno e le sofferenze
di queste persone aumentano. La situazione rimane molto preoccupante perché sta per
iniziare la stagione delle piogge e con esse aumenta il rischio di epidemie e di malattie
come la malaria” conclude don Dembele. (R.P.)