Siria: le Chiese del mondo chiedono la liberazione dei due vescovi rapiti e la fine
delle ostilità nel Paese
Continua la preoccupazione internazionale per la sorte dei due vescovi ortodossi,
mons. Youhanna Ibrahim e mons. Boulos el-Yazigi, rapiti in Siria alcuni giorni fa
e rimane alta l’attenzione del mondo sulla drammatica situazione dei profughi, in
fuga dal conflitto nel Paese. Dopo l’appello lanciato da Papa Francesco all’udienza
generale di mercoledì scorso, affinché si giunga presto alla liberazione dei Metropoliti
ed ad una soluzione pacifica degli scontri, si moltiplicano le dichiarazioni delle
Chiese di tutto il mondo che esortano alla riconciliazione. Le ultime, in ordine di
tempo, sono la Svizzera e l’Argentina. In particolare, i vescovi elvetici denunciano
“la lunga lista delle violenze perpetrate contro i cristiani in Siria” e chiedono
alle parti implicate nel conflitto di “rispettare i diritti delle minoranze religiose,
qualunque sia la loro provenienza”. Chiamando in causa anche “le alleanze occidentali
che sostengono i ribelli siriani”, la Conferenza episcopale svizzera esorta i governi
internazionali a promuovere “la difesa delle minoranze religiose” ed a “lottare contro
l’influenza crescente delle forze estremiste”. Sulla stessa linea si pone anche la
Conferenza episcopale argentina (Cea): “Come cristiani – si legge in una nota – preghiamo
il Signore della vita e della storia affinché cessi la violenza in queste amate terre
della Siria e chiediamo ai responsabili del governo di mediare per una pace frutto
della giustizia, garantendo la libertà religiosa e rispettando la dignità della persona
umana”. Infine, la Cea prega per le vittime del conflitto e per le loro famiglie.
(I.P.)