Papa Francesco: annunciare Cristo con gioia. Il vero bene non è calunnia e ingiuria
“Guardare Gesù che ci invia a evangelizzare, ad annunciare il suo nome con gioia”.
E’ l’esortazione di Papa Francesco che, ieri mattina durante l’omelia nella Domus
Sanctae Marthae, in Vaticano, ha anche ribadito che non dobbiamo aver “paura della
gioia dello Spirito”, via per vincere la chiusura in “noi stessi”. Hanno partecipato
alla Messa con il Papa, i dipendenti del servizio Poste Vaticane e del Dispensario
pediatrico Santa Marta. Il servizio di Massimiliano Menichetti:
“Sembrava
che questa felicità non sarebbe mai stata vinta”. Così il Papa commentando l’affidamento
in Cristo della comunità dei discepoli, riuniti ad Antiochia per ascoltare la parola
del Signore, ricordato oggi negli Atti degli Apostoli. Poi, la domanda di Papa Francesco
sul perché la comunità dei “giudei chiusi”, “un gruppetto”, “persone buone”, furono
ricolmi di gelosia nel vedere la moltitudine dei cristiani e incominciarono a perseguitare:
"Semplicemente,
perché avevano il cuore chiuso, non erano aperti alla novità dello Spirito Santo.
Loro credevano che tutto fosse stato detto, che tutto fosse come loro pensavano che
dovesse essere e perciò si sentivano come difensori della fede e incominciarono a
parlare contro gli Apostoli, a calunniare… La calunnia… E sono andati dalle pie donne
della nobiltà, che avevano potere, gli hanno riempito la testa di idee, di cose, di
cose, e le spingevano a parlare ai loro mariti perché andassero contro gli Apostoli.
Questo è un atteggiamento di questo gruppo e anche di tutti i gruppi nella storia,
i gruppi chiusi: patteggiare col potere, risolvere le difficoltà ma 'fra noi'… Come
hanno fatto quelli, la mattina della Resurrezione, quando i soldati sono andati a
dir loro: 'Abbiamo visto questo'… 'State zitti! Prendete…”. E con i soldi hanno coperto
tutto".
“Questo è proprio l’atteggiamento di questa religiosità chiusa”,
ha spiegato il Papa, “che non ha la libertà di aprirsi al Signore”:
"La
loro vita comunitaria per difendere sempre la verità, perché loro credono di difendere
la verità, è sempre la calunnia, il chiacchierare… Davvero, sono comunità chiacchierone,
che parlano contro, distruggono l’altro e guardano dentro, sempre dentro, coperte
col muro. Invece la comunità libera, con la libertà di Dio e dello Spirito Santo,
andava avanti, anche nelle persecuzioni. E la parola del Signore si diffondeva per
tutta la regione. E’ proprio della comunità del Signore andare avanti, diffondersi,
perché il bene è così: si diffonde sempre! Il bene non si corica dentro. Questo è
un criterio, un criterio di Chiesa, anche per il nostro esame di coscienza: come sono
le nostre comunità, le comunità religiose, le comunità parrocchiali? Sono comunità
aperte allo Spirito Santo, che ci porta sempre avanti per diffondere la Parola di
Dio, o sono comunità chiuse, con tutti i comandamenti precisi, che caricano sulle
spalle dei fedeli tanti comandamenti, come il Signore aveva detto ai Farisei?".
“La
persecuzione incomincia proprio per motivi religiosi e per la gelosia”, ha detto Papa
Francesco, ma non solo “i discepoli erano pieni di gioia di Spirito Santo”, “parlano
con la bellezza, aprono strade”:
"Invece la comunità chiusa, sicura di se
stessa, quella che cerca la sicurezza proprio nel patteggiare col potere, nei soldi,
parla con parole ingiuriose: insultano, condannano… E’ proprio il suo atteggiamento.
Forse si dimenticano delle carezze della mamma, quando erano piccoli. Queste comunità
non sanno di carezze, sanno di dovere, di fare, di chiudersi in una osservanza apparente.
Come Gesù gli avete detto: 'Voi siete come una tomba, come un sepolcro, bianco, bellissimo,
ma niente di più'. Pensiamo oggi alla Chiesa, tanto bella: questa Chiesa che va avanti.
Pensiamo ai tanti fratelli che soffrono per questa libertà dello Spirito e soffrono
persecuzioni, adesso, in tante parti. Ma questi fratelli, nella sofferenza, sono pieni
di gioia e di Spirito Santo".
“Guardiamo Gesù che ci invia a evangelizzare,
ad annunciare il suo nome con gioia, pieni di gioia”, ha concluso il Papa, sottolineando
che non bisogna aver “paura della gioia dello Spirito”, così da non “chiuderci in
noi stessi”.